mercoledì 23 maggio 2018

Tifose - Le donne del calcio di Marta Elena Casanova ( In uscita il 31 Maggio 2018 per Odoya edizioni)























Con buona pace del presidente della FIFA Sepp Blatter il calcio non è uno sport “very macho”. Questo libro è stato scritto per dimostrarlo. Già nel 1971 nasce uno dei primi gruppi organizzati di tifose italiane: il Milan Club Femminile Stella di Saronno, omaggiato per il suo primo compleanno dal grande Nereo Rocco (nel libro, ampiamente illustrato, si trova una foto dell’evento). Le milaniste avrebbero subito ispirato anche un’altra tifosa appassionata: Nella Grossi, che fondò un club per sole donne nella sua Pescara, il “Delfino”. A lei si deve la frase Però la mia passione è il Milan, e da questa non mi distoglierai mai, perché lascerei di sicuro prima te. Niente male come risposta a una proposta di matrimonio! Tifose rende giustizia alle grandi aggregazioni femminili come Le Galline Padovane, Le Zebre di Udine, le mitiche SLAS del Torino (acronimo di Susanna, Luisa, Anna e Silvia, iniziatrici del club); il Roma Club Aurora, Le Girls e poi Chicas doriane,  le Signore Azzurre del Napoli (una cui esponente spicca in copertina), le Aquilotte Laziali, le Monelle del Chievo e molte, molte altre. Pazzie, aneddoti, emozioni, trasferte, beneficienza, solidarietà femminile, passione e molta, molta amicizia contraddistinguono le gesta dei club femminili italiani, ma questa massa poco rappresentata non è la sola: le tifose si fanno sentire in tutti gli stadi del mondo… o quasi. Addirittura nel 1894 inizia l’attività della prima donna del football: l’inglese Nettie Honeyball che fu tifosa e calciatrice. Tantissime le donne alle partite brasiliane lì il  futebol è quasi una religione si stima che abbiano toccato il 45% durante i mondiali del 2014. Ma anche le donne turche non scherzano, anzi sono più degli uomini. Agguerrite le Ladies of Beşiktaş che per coprire i cori sessisti portano allo stadio rumorosissimi fischietti. È bello sapere che grazie a una nuova legge le donne dell’Arabia Saudita non solo potranno guidare, ma anche entrare negli impianti sportivi! Dove invece ancora non è prevista una reale “liberalizzazione” del tifo femminile è l’Iran, segno che la discriminazione è ancora forte e violenta in questi paesi.

Marta Elena Casanova, esperta anche di moda, riesce in questo libro a coniugare vari aspetti del fenomeno: dal modo di vestirsi delle tifose a quello di autorappresentarsi,  come nelle foto di thisfangirl: il sito inglese che è nato per contrastare l’assidua ricerca giornalistica della “più figa sugli spalti”, fino alle questioni più serie.  Infatti dichiara in chiusura: “Non si tratta solo dei colori di una maglia e di una ‘battaglia’ di novanta minuti, ma di qualcosa di culturale, a volte un discorso politico”.
A volte il tifo porta le donne verso ruoli professionali nel mondo del calcio. Ne sono un esempio le donne arbitro come l’egiziana Sarah Samir, la tedesca Bibiana Steinhaus o l’italiana Carmen Gaudieri, qui oggetto di una bella intervista (ce ne sono svariate nel volume). Seguono le storie di donne all’interno delle società, una tra tutte Edelmira Calvetó del Barça di inizio Novecento e negli organi istituzionali per esempio Moya Dodd dell’Asian Football Confederation:  le signore che hanno attuato il proprio empowerment partendo dalla passione per il pallone non sono poche! Un libro appassionato e appassionante che rappresenta una fetta della popolazione molto attiva, ma che spesso passa in secondo piano. Forse è ora di mettere le tifose sotto i riflettori!

Marta Elena Casanova, nata a Genova, ha tre grandi passioni: il calcio, la lettura e la moda. Da qualche anno vive a Milano, dove ha iniziato a lavorare in redazioni di periodici femminili occupandosi di moda. Da cinque anni per RocknRollRadio conduce un programma settimanale che parla di cultura, letteratura e attualità. Nel 2014 ha pubblicato Che libro mi metto oggi? (Editrice Bibliografica), mettendo così insieme moda e classici della letteratura.

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