martedì 31 luglio 2012

Milena Magnani con il suo Delle volte il vento a Sentieri a Sud 2012


Anche per questo 2012 si rinnova l’appuntamento con la rassegna “SENTIERI A SUD”, dedicata alle produzioni e agli attraversamenti culturali, tra musica e poesia, tra documentario e racconto, tra cultura antica ed evoluzioni moderne: uno spazio di confronto su vari temi in un luogo ricco di storia e di storie. “SENTIERI A SUD” nasce con l’idea di condividere in uno spazio fisico e mentale, un luogo dell’anima che è stato fulcro della vita di una comunità, impressioni utili a favorire una maggiore conoscenza della cultura orale salentina e di coloro che sono oggi le nuove voci narranti in questa “isola sonante”. Il terzo sentiero è per mercoledì 1 agosto 2012 alle ore 21,00 nelle campagne di Kurumuny a Martano con "Delle volte il vento” di Milena Magnani (Kurumuny Edizioni). Incontro e reading con l’autrice a cura di Anna Chiriatti, Mauro Marino e Vincenzo Santoro accompagnati alla chitarra da Armando Guit Serafinie e intervento musicale de ‘Upapadia “La Peronospora” live folk rock originale salentino.  Presenta l’autrice Fulvio Colucci
DELLE VOLTE IL VENTO di Milena Magnani (Kurumuny). Illustrazioni Lucio Montinaro. Dall'autrice del romanzo Il circo capovolto (Feltrinelli 2008)
Delle volte il vento fa uno strano giro e genera destini nuovi, in rapido divenire. Un viaggio verso una terra promessa che non c’è. L’approdo su una spiaggia di fuoco che è avamposto di un altro domani e gabbia dorata di un’idealità perduta. La nostalgia del ritorno compressa in mille ricordi sedimentati senza valigia e un Salento sempre sospeso tra un passato e un futuro troppo lenti. In mezzo due donne scandalosamente forti e radicate nel loro vissuto ma esposte a un’incertezza nucleare. Un continuo misurarsi con l’orizzonte di un mare che unisce e divide, esaspera la percezione, adultera i colori. Delle volte il vento. Lume è una fervente comunista e seguace di Hoxha, incarcerata per dieci anni dal suo stesso padre padrone per aver inteso il comunismo come punto di vista critico e mai ortodosso. Questa donna senza più mondo arriva nel Salento, nel vuoto di storia e di prospettive esistenziali e culturali dell'altra protagonista, Carmelina. Arriva con altri albanesi in cerca di povere ricchezze, a caccia di delusioni. Ma lei non è come gli altri: non è più in Albania ma non vuole essere nemmeno in Italia. Non è più all'Est ma neppure all'Ovest, forse solo nel mare, perché nel mare delle volte ci si può illudere di essere da qualche parte senza essere veramente in nessun luogo. Lume rifiuta quell'Occidente che è la negazione di tutta la sua vita e si accampa chiusa, difesa, recintata, in faccia al mare. Senza parlare con nessuno, in una specie di autismo politico-culturale. L'anomalia di questo comportamento così ostinato e diverso da quello degli altri profughi affascina Carmelina, che intuisce una richiesta profonda in quella radicalità. Una radicalità che è anche la sua, la radicalità di chi non rinuncia a cercare qualcosa tra l'orizzonte e il nostro essere qua. La tenerezza di un’amicizia fatta di molti ostinati silenzi, quelli di Lume, arroccata in riva al mare, e di altrettanto ostinate parole, quelle di Carmelina, per convincere, per smuovere, per salvare.

Info:
0832 - 801528

lunedì 30 luglio 2012

FLASHBOOK. LETTURE A CIEL SERENO


Chi l'ha detto che ai bambini si può leggere solo la sera, prima di andare a dormire? Si può leggere sempre, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo! Molto meglio se su una bella Piazza che s’affaccia sul mare al tramonto. FLASHBOOK. LETTURE A CIEL SERENO – iniziativa ideata dall’associazione MaMi (Mamme a Milano), insieme ai gruppi Facebook "Libri e Marmellata" e "Letteratura per l'infanzia" – sbarca a Torre Suda, nel cuore del Salento, grazie all’idea di Walter Spennato che, insieme a Lupo Editore, e con la collaborazione dell’assessore alle Pari Opportunità Maria Rita Vergari e la consigliera Annamaria Errico, con il patrocinio del Comune di Racale, daranno vita a LUPI DI MARE RACCONTANO – quattro Flashbook pensati per i bambini del luogo ma anche per i turisti che soggiornano nella splendida marina ionica. I Flashbook sono degli incontri di lettura "dal basso", un modo nuovo ed originale di avvicinare bambini e genitori al mondo dei libri, attraverso la letture di favole e racconti. L’idea originale del Flashbook LUPI D MARE RACCONTANO sta però nel fatto che le autrici si fanno esse stesse lettrici per i bambini delle proprie favole, dei racconti che esse hanno immaginato e scritto: un modo ancora più “intimo” per far entrare i bambini all’interno della storia letta, ma anche l’opportunità per i genitori di confrontarsi con le autrici dei libri.

Il primo flashbook si terrà martedì 31 luglio dalla scrittrice-poestessa CARLA SARACINO che leggerà ai bambini il suo ultimo libro Gli orologi del paese di Zaulù (Lupo).

Martedì 7 agosto saranno la scrittrice CHIARA LORENZONI e l’illustratrice CHIARA CRINITI ad animare il secondo flashbook, dove la prima leggerà alcuni brani tratti dal suo ultimo libro Attila e Adalberta (Lupo); mentre la Criniti entrerà con i bambini nel mondo dei disegni e delle illustrazioni.

Il terzo appuntamento è per venerdì 17 agosto, dove lettrici locali leggeranno alcune delle favole e delle filastrocche pubblicate nei meravigliosi albi giganti illustratissimi Un, due, tre Stella editi da Lupo.

Chiuderà la flash-rassegna la celebre scrittrice ELISABETTA LIGUORI. L’appuntamento è per venerdì 24 agosto, con la lettura di alcuni brani del suo attesissimo libro per bambini che in autunno sarà pubblicato da Lupo, dal titolo Kora. Una storia a colori: una favola che è anche un po’ una storia vera sul mondo delle adozioni, rivolta ai bambini ma anche agli adulti.

Tutti gli incontri di lettura si svolgeranno a Torre Suda nell’Area Eventi alle ore 19.00.

Info
0832949510



USA TODAY CHARITABLE FOUNDATION. Intervento di Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Technologies)


Da un grande network televisivo statunitense come USA TODAY, capace di generare enormi utili e di esercitare notevole influenza, non ci si aspetterebbe interesse e cura per il prossimo. Ciò perché finanza e beneficenza sembrano termini antitetici. Eppure proprio a questo giornale si deve una splendida iniziativa che prende il nome di USA TODAY CHARITABLE FOUNDATION, il cui obiettivo principale è quello di impegnare numerose energie provenienti da diversi settori della società civile e dal governo americano per coinvolgere, illuminare e ispirare gli studenti di oggi (sia a livello nazionale, sia a quello internazionale, inclusi i paesi in via di sviluppo), formando inoltre gli educatori del domani. La struttura è  attualmente alla costante ricerca di partner, come aziende private e organizzazioni, che possano supportare la realizzazione di progetti educativi e ad alto contenuto pedagogico, scientifico e culturale, per le scuole elementari, per quelle secondarie, per  le università, cercando di mantenere costantemente alti coefficienti di efficienza, sia attraverso l’utilizzo di adeguate infrastrutture, sia attraverso programmi di formazione in grado di fornire informazioni tempestive concernenti l'integrazione tra le diverse classi sociali di oggi.
Le risorse didattiche per questi programmi sono progettate al fine di raggiungere i giovani e collegarli al mondo della vita  reale, accrescendo la loro consapevolezza all’interno delle comunità in cui vivono. Queste attività sono elaborate e poste in essere a cura della fondazione, soprattutto perché esse possano contribuire sempre di più a promuovere e sviluppare un pensiero critico e a strutturare adeguate capacità analitiche nelle nuove generazioni. Gli studenti imparano così a prendere decisioni condivise e sono incoraggiati ad applicare e integrare ciò che viene loro insegnato. Gli obiettivi principali della fondazione consistono nel motivare gli studenti a sviluppare la pratica quotidiana dell’analisi delle informazioni, attraverso la lettura dei giornali, in modo di tenersi al passo con il mutevole mondo che li circonda, fornire un clima intellettuale per lo scambio di idee e ideali attraverso l'esplorazione di informazioni pertinenti e tempestive, arricchire l'esperienza accademica degli studenti mettendo a disposizione risorse adeguate per lo studio interdisciplinare, incoraggiare il pensiero critico ed il “problem solving”, offrire opportunità di sviluppo professionale. Questo è lo splendido lato solidale dell’informazione!

Il sito è a questo indirizzo


domenica 29 luglio 2012

Sulle orme di Idrusa di Wilma Vedruccio a Sentieri a Sud


Anche per questo 2012 si rinnova l’appuntamento con la rassegna “SENTIERI A SUD”, dedicata alle produzioni e agli attraversamenti culturali, tra musica e poesia, tra documentario e racconto, tra cultura antica ed evoluzioni moderne: uno spazio di confronto su vari temi in un luogo ricco di storia e di storie. “SENTIERI A SUD” nasce con l’idea di condividere in uno spazio fisico e mentale, un luogo dell’anima che è stato fulcro della vita di una comunità, impressioni utili a favorire una maggiore conoscenza della cultura orale salentina e di coloro che sono oggi le nuove voci narranti in questa “isola sonante”. Il secondo sentiero è per lunedì 30 luglio 2012 alle ore 21,00 nelle campagne di Kurumuny a Martano con "Sulle orme di Idrusa” di Wilma Vedruccio con le musiche di Rocco Nigro (Kurumuny edizioni). Al termine della presentazione Andrioli Nigro Duo in concerto. L'appuntamento fa parte di un percorso culturale e gastronomico che offre ai partecipanti l'opportunità di un momento multisensoriale irripetibile che unisce ottimi libri e gustose ricette, e che rappresenta per la casa editrice Kurumuny la prova incontrovertibile che i libri sono cibo per la mente proprio come il cibo è ristoro del corpo.

Questo libro di Wilma Vedruccio ha la forza del mare in tempesta, dotato di uno sguardo profondo pronto a cogliere con tenerezza la più tenue sfumatura dei pensieri che popolano gli animi dei protagonisti. Ma soprattutto “Sulle Orme di Idrusa” è un canto di pura poesia dedicato alla celebre e bella Idrusa donna bramata da tutti,  perché delicata come un raggio di luna, e conturbante come la seduzione che vince su tutto, sul dolore, sulla morte, sulle sorti  del mondo. Idrusa per Wilma Vedruccio è un vero e proprio sortilegio, una fiaba primordiale che ha la dirompenza della rivelazione, che parla con gli uomini e gli spiriti, un essere in bilico tra l’inferno e le nuvole. Chi avrà il piacere di leggere quest’opera, rimarrà come incantato da ogni singola parola, che costruisce una fitta tela di testi e contesti costruiti sui meccanismi dell’attesa e della speranza, che va la di là dell’ammiccare storico all’assalto dei turchi, e che rende eterna questa grande donna. La Idrusa di Wilma Vedruccio «ha la stessa forza di Didone innamorata, che per amore mette in discussione il suo ruolo di regina e sempre per amore decide di uccidersi sulla spada di quello che è stato il suo uomo pur di non rinunciare a nulla di se stessa. Ogni scelta di Idrusa sembra scaturire da un sentimento di inadeguatezza, dalla percezione del divario incolmabile tra lei e la realtà circostante: Idrusa si ribella alle convenzioni della sua intera comunità, stretta tra esigenze razionali e istanze emotive». Protagonista del racconto di Wilma è Idrusa, personaggio di donna otrantina creata da Maria Corti e trasfigurata dalla storia nel mito. Quella raccontata da Wilma è quasi un’epopea e Idrusa ha la potenza di un’eroina della classicità: è senza età, non è soggetta alle categorie del tempo e dello spazio, incarna l’archetipo di donna che proviene dal passato e si proietta indomita nel futuro. Idrusa ci riporta alla mente il ricordo di donne eccezionali, dotate di una straordinaria e inquietante personalità che si esterna nei rapporti interpersonali o che emerge a livello della coscienza individuale.

Al libro è allegato il CD con il racconto di Idrusa letto da Wilma, che ci porge la sua voce con il giusto pudore, senza pretese attoriali, ma lasciandosi trasportare, come è naturale per l’autrice, dal desiderio del racconto.

La musica di Rocco Nigro segue con grande sensibilità il disegno di Wilma, amplifica le emozioni, sa allontanarsi fino a farsi bordone, oppure sa far danzare a fianco della voce il proprio tema. Personaggi del libro sono anche Otranto, il profumo del mare, i colori di certe albe, gli odori delle erbe, il Salento dei tratturi e delle pietre parlanti, civette dagli “occhi dolci come lampade a petrolio”.


Cell.. 3299886391

sabato 28 luglio 2012

La Contessa di Lecce di Liliana D’Arpe (Lupo editore)


Liliana D’Arpe, leccese, compie gli studi presso l’Istituto margherita di Savoia, conseguendo il diploma di Maturità Magistrale. Fin dalle scuole medie le Suore scoprono e incoraggiano le sue predisposizioni artistiche e letterarie. A dieci anni, iscritta dal padre ad un concorso canoro, inizia una strada che la porterà negli anni ‘80 e ‘90 a affermarsi come una delle cantanti più conosciute e apprezzate nel Salento. Dal 2000, sentendosi matura per evolversi in un altro ruolo, si dedica alla stesura di sceneggiature e commedie musicali che metterà in scena al Politeama di Lecce, con successo di pubblico e critica. Presidente dell’Associazione culturale “Il Saraceno” dal 2006, cura la regia dei suoi spettacoli, dipingendone le scenografie teatrali. Da ogni suo elaborato traspare una profonda conoscenza e un’ardente passione.



Ci sono storie che ci aiutano a trascorrere un po’ di tempo della vita, spesso così complicata, ambigua, poco chiara. Ci sono storie che ci fanno conoscere dei personaggi che ad un certo punto vorresti fossero tuoi amici, per passare del tempo insieme a loro, al di fuori delle pagine. È il caso della famiglia Darini, di Caterina e Dalila, della loro bontà e pulizia nel cercare di lottare contro gli attacchi e gli agguati di familiari privi di scrupoli e troppo infelici per lasciarle in pace. In situazioni del genere solo l’intervento di uno spirito buono potrebbe… In una Lecce solare, in balia di profumi e colori, del suo passato e del suo avvenire, tra l’Università e il Centro Storico, in palazzi pieni di storia e di fascino si dipana un’avventura in cui fantasmi, risate, innamoramenti, gioie e dolori si intrecciano a comporre una storia leggera d’emozioni. Con, come sfondo, l’incanto e la magia di una città calda e mediterranea. Un mondo di buoni sentimenti e delicatezze dovrà difendersi
dall’attacco di insospettabili (e non) pronti ad approfittare di ogni minima debolezza e piccola titubanza. La lotta tra il bene e il male si svolgerà fino alla fine, non lasciando indifferenti in cielo ed in terra. Una lettura che ci farà dimenticare i mondi di carta densi di buio e pesantezza e ci consolerà con la leggerezza e le dolci linee degli attori di quest’avventura. Il fantastico, il romantico, i buoni sentimenti ed un inarrestabile senso di giustizia ci riscalderanno come una delicata primavera.

venerdì 27 luglio 2012

Come l'aria di Melinda Nadj Abonji (Voland) - traduzione di Roberta Gado


La famiglia Kocsis – padre, madre e due figlie, Nomi e Ildikó – torna dopo anni in Voivodina, nel nord della Serbia, regione dove vive la minoranza ungherese a cui appartiene. Questo è solo uno dei tanti viaggi di ritorno alla propria terra che i Kocsis compieranno. Emigrati tempo prima in Svizzera, dopo vari lavori precari, i Kocsis riescono a farsi una posizione prendendo in gestione un’elegante caffetteria sul lago di Zurigo. Ma quello che sembra il risultato finale di un lungo processo di integrazione si rivela solo un’illusione. Con lo scoppio della guerra in Jugoslavia e il successivo arrivo di profughi in Svizzera, riemergono tutti i problemi di identità che parevano superati. Un romanzo sulla difficile ricerca di una nuova patria e nello stesso tempo sul legame indissolubile con le proprie radici. E la voce è quella della giovane Ildikó, che osserva con occhio ironico la storia della sua famiglia mentre conduce una vita in bilico tra due realtà: quella svizzera a cui non è mai davvero appartenuta, e quella della minoranza ungherese in Serbia a cui già non appartiene più.

giovedì 26 luglio 2012

DONNE IN THRILLER

“DONNE IN THRILLER”  Incontro, racconto e presentazione delle opere narrative: “CAFE’ DES ARTISTES” di ANGELA LEUCCI (Lupo Editore) e “L’AVVOCATO DEL RE” di MARIA SERENA CAMBOA (Lupo Editore). L’appuntamento è previsto per il 28 luglio 2012 ore 21,00 presso il Palazzo Baronale di Collepasso (Lecce). Presenta e modera: Mario Del  Vecchio.  Due donne, due thriller, una galleria di suggestioni e introspezioni psicologiche che vi condurranno in un mondo romanzesco insolito. ANGELA LEUCCI è tutto e di più: giornalista, blogger, scrittrice, ha pubblicato diverse raccolte di racconti e poesie. "Cafè des Artistes" è un romanzo breve che ci conduce attraverso storie quasi inenarrabili, ma al tempo stesso mescola ironia e malinconia. MARIA SERENA CAMBOA è una giovane avvocato cassazionista, autrice di numerosi articoli e saggi. E' alla sua prima opera narrativa, un legal thriller all'italiana dove si intrecciano giochi di potere,cinico arrivismo, ma anche un po' di candido amore, il tutto tra Foro leccese e campagne salentine. Ma non possiamo raccontarvi tutto, venite ad ascoltare, e soprattutto...a leggere!!! "Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere. " DANIEL PENNAC


L’avvocato del Re di Maria Serena Camboa - Non sono certo intuito ed ambizione a mancare a Martina Borghesi, giovane avvocato del Foro leccese, segnata da una traumatica esperienza che la lega contraddittoriamente al brillante Teodorico Fuortes. Quando la bellissima Cinzia viene trovata cadavere nella fangosa campagna salentina, ad essere accusato del delitto è il fidanzato Giacomo, perfetto capro espiatorio. Chiamata ad assisterlo da Fuortes, Martina scopre presto che nulla è come sembra: oscure ingerenze viziano le indagini, mentre un'accesa campagna elettorale suscita inimicizie e sospetti incrociati. L'avvocato viene a conoscenza di scottanti risvolti della vita locale che la guidano verso una verità terribile e devastante. Un legal thriller all'italiana in cui si intrecciano giochi di potere, introspezioni psicologiche, cinico arrivismo e il sogno del grande amore.

Avvocato cassazionista, si occupa in prevalenza di diritto bancario e dei mercati finanziari. In campo accademico e professionale ha scritto numerosi articoli e saggi: Il nuovo reato di usura: dallo stato di bisogno al tasso di soglia, in Quaderni di ricerca, Dipartimento Studi Giuridici, Università degli Studi di Lecce, 1997; La riforma del reato di usura, in Rivista del Consiglio, Ordine degli Avvocati presso la Corte d'Appello di Lecce, n. 1/98; Ancora sulle società professionali: una questione dibattuta, in Rivista del Consiglio, Ordine degli Avvocati presso la Corte d'Appello di Lecce, n. 4/98; I patti parasociali alla luce della disciplina dettata dal Testo Unico della Finanza, in Quaderni di ricerca, Dipartimento Studi Giuridici, Università degli Studi di Lecce, Lecce, n. 12, 2001; Le indagini in banca, cosa resta del segreto bancario?, in Rivista del Consiglio, Ordine degli Avvocati presso la Corte d'Appello di Lecce, n. 1/02.
L'avvocato del re è la sua prima opera di narrativa.

Cafè des artistes di Angela Leucci - Una bionda detective argentina, un caffè letterario, lo strano omicidio di un pusher. Sono solo alcuni degli elementi di "Café des Artistes", romanzo breve che apre il ricco scenario ai personaggi racchiusi in questa raccolta. Una galleria di suggestioni, in cui il folle Michele Lamorte scolpisce nella pietra l'immagine della moglie morta e il motto "Beati quelli che non hanno storia", un'insegnante costruisce dentro di sé l'aberrazione per i lunedì, due gemelle uccidono per essere felici e due gemelli si danno all'incesto per liberare il mondo dal male. Come nei Menecmi plautini o nei film di Peter Greenway, anche le immagini simmetriche nascondono storie inenarrabili, tutte da leggere.

Angela Leucci - Incantatrice di serpenti, go-go dancer, blogger e giornalista, Angela Leucci è lo pseudonimo infelice dietro cui si nasconde Clarita Lasalerosa, l'eroina di questo romanzo. Attualmente è corrispondente per i quotidiani "La gazzetta del mezzogiorno" e Otranto Oggi, il settimanale Belpaese e per il portale DireDonna. Ha pubblicato con Akkuaria "Nani, ballerine e altre suggestioni" ed è stata finalista al concorso "Streghe e vampiri" di Giovane Holden Edizioni. Suoi racconti e poesie sono comparsi nelle raccolte "31 piccoli scatti & scritti" di Linea BN Edizioni ed "Eroticoamore" di Albus, e nella miscellanea "Note di storia e cultura salentina" della Società di Storia Patria per la Puglia.


Info
0832949510

mercoledì 25 luglio 2012

ELEONORA SORRENTO CONSIGLIA: L’ORDO EQUESTRIS TEMPLI ARCADIA ALLA PROCESSIONE DI S. PANTALEO A MARTIGNANO IL 26 LUGLIO 2012


L’Ordo Equestris Templi Arcadia parteciperà anche per quest’anno alla processione di San Pantaleo a Martignano che si terrà il 26 luglio 2012 dopo la Santa Messa presso la chiesa matrice del paese, intitolata a Santa Maria dei Martiri, a partire dalle 19,00 circa. Con il Gran Maestro dell’Ordo Equestris Templi Arcadia Valentino Zanzarella, i cavalieri partecipati saranno Oronzo Bray, Carlo Bray, Franco Danese, Franco Colitta, Pierangelo Vincenti, Claudio Piccinno, Marco Monaco, Tina Bray, Daniela Pispico, Giorgia Riezzo, Eleonora Sorrento, Alfredo Mancuso, Alessandro Vaglio, Adriano Zenobini, Caterina D’Ostuni, Miriam Vincenti, Luisa Cuna.
“Un appuntamento che come ogni anno vede protagonista l’Ordo Equestris Templi Arcadia  - dichiara il Gran Maestro Valentino Zanzarella – di uno dei momenti religiosi più significativi del Salento come la processione di San Pantaleo a Martignano. Testimonianza della vicinanza del nostro ordine alla Chiesa e al suo messaggio. L’impegno dell’Ordo Equestris Templi Arcadia verso i più deboli e i più bisognosi continuerà accanto all’operato delle autorità civili e religiose per contribuire alla crescita morale e sociale del nostro territorio”


Meta di migliaia di devoti, la festa di San Pantaleo costituisce una delle più importanti manifestazioni di fede cristiana della provincia. I festeggiamenti religiosi si intrecciano con quelli civili, frutto del lavoro di un comitato costituito ad hoc, che lavora tutto l'anno per assicurare una festa ricca di luminarie, fuochi pirotecnici, concerti bandistici,ecc. La festa comincia il giorno della vigilia, il 26 luglio, durante il quale il santo viene portato in processione per le vie del paese e festeggiato con lo scoppio di fuochi pirotecnici serali. La statua di cartapesta del santo percorre le vie del paese portata a spalla, ornata dagli ori e dai soldi, cuciti addosso come vestiti, che i fedeli offrono in pegno al loro protettore. Ciò costituisce motivo di attrito tra Curia e comitato patronale, ma il rito conserva la propria tradizione.


Sofia Schito con il suo lavoro La B Capovolta (Lupo editore) al Premio Kallistos


L'Amministrazione Comunale di Alliste ha deciso di conferire il "Premio Kallistos - Sezione Giovani Eccellenze 2012" a Sofia Schito, autrice de LA B CAPOVOLTA (Lupo Editore). TALE RICONOSCIMENTO MIRA A VALORIZZARE LA SUA ATTIVITA', CON L'AUSPICIO CHE POSSA CONSOLIDARSI NEGLI ANNI E DARE LUSTRO AD ALLISTE E FELLINE. Consapevole di quanta strada ci sia ancora da percorrere, mi auguro che così possa essere. Intanto ringrazio di vero cuore chi ha creduto in me sin dall'inizio e ha voluto fortemente che mi fosse conferito questo premio: il Sindaco del Comune di Alliste, Avv. Antonio E. Renna, il Presidente del Consiglio Comunale, Dott. Angelo Catamo e il Dirigente Comunale, Avv. Luca Leone. Lupo Editore, L’appuntamento è previsto per giovedì 26 luglio 2012 ore 21,00 presso Piazza San Quintino ad Alliste (Lecce)
Si può parlare della Shoah in tanti modi. In "Se questo è un uomo" Primo Levi lo ha fatto con poesia, coinvolgendo l'umanità intera in un capolavoro che tocca l'emozione di tutti, nel suo unire la bellezza della parola all'orrore umano. E in questa storia proprio "Se questo è un uomo" e Primo Levi guidano un bambino che vivrà con la grazia propria della sua età un evento che ancora gli uomini non si riescono a spiegare. L'infanzia entra nella Storia più cupa ed aberrante, provando a sfiorare il mistero del buio della coscienza dell'uomo europeo. Levi la accompagna nei luoghi del degrado della nostra civiltà, e lo fa con la sua prosa immortale come intermezzo, che cerca di spiegare l'inspiegabile all'innocenza di chi non ha ancora saputo tutto dell'Uomo. Questo romanzo ci condurrà per mano in un incubo che non può essere lasciato solo al passato. Una storia che ci porterà a sentire l'inesorabilità del male ammantato dall'ingenuità dell'infanzia e dalla profondità della letteratura. Un libro che fa della semplicità lo strumento di narrazione per rispettare quei fatti senza rinunciare all'immaginazione e alla speranza. Riuscirà l'ingenuità dell'infanzia a lenire la drammaticità della realtà? O nulla si può al cospetto di quello che l'uomo è capace di fare quando conosce l'inverno della sua coscienza? Un libro scritto senza artifizi intellettuali, che parla con la lingua dei ragazzi di quello che i ragazzi non dovranno mai conoscere.
Sofia Schito vive a Felline, in provincia di Lecce. Da anni impegnata in attività che vedono coinvolti ragazzi delle scuole elementari e medie, trae da loro continua ispirazione. Ama scrivere da sempre, sin da quando a scuola ha sentito parlare per la prima volta di soggetto, verbo e complemento. Lo testimoniano le scatole sull'armadio della sua stanza piene di diari che ha cominciato a scarabocchiare quando era poco più che bambina. La storia invece è una passione che le è venuta negli anni. Lo testimoniano i voti, poco lusinghieri, che ai suoi compiti dava il professore del liceo. Ogni volta che le restituiva un compito corretto, la domanda era sempre la stessa: "Sofia, a che serve copiare?". Per lei allora aveva un senso, significava evitare di trascorrere interi pomeriggi a memorizzare date, luoghi e avvenimenti. Col passare del tempo, per fortuna, si è resa conto che la storia è ben altro. Dopo la maturità scientifica, si iscrive alla facoltà di Lettere dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e al terzo anno, al momento della scelta dell'indirizzo, forse per una sorta di legge del contrappasso, sceglie proprio l'indirizzo storico. La B capovolta è il suo primo romanzo per ragazzi. Nella scelta dell'argomento, ci sono buone probabilità che si sia ispirata alle iniziali del suo nome.

Info . http://www.lupoeditore.it/lupo/ - 0832949510

martedì 24 luglio 2012

Anna Chiriatti consiglia Sentieri a Sud 2012


Anche per questo 2012 si rinnova l’appuntamento con la rassegna “SENTIERI A SUD”, dedicata alle produzioni e agli attraversamenti culturali, tra musica e poesia, tra documentario e racconto, tra cultura antica ed evoluzioni moderne: uno spazio di confronto su vari temi in un luogo ricco di storia e di storie. “SENTIERI A SUD” nasce con l’idea di condividere in uno spazio fisico e mentale, un luogo dell’anima che è stato fulcro della vita di una comunità, impressioni utili a favorire una maggiore conoscenza della cultura orale salentina e di coloro che sono oggi le nuove voci narranti in questa “isola sonante”. Si parte con il primo sentiero mercoledì 25 luglio 2012 alle ore 21,00 nelle campagne di Kurumuny a Martano con "Ricci i tuoi capelli, arie e canti popolari di Cannole" edito da Kurumuny con contributi critici di LUIGI CHIRIATTI, CIRO DE ROSA, SALVATORE ESPOSITO, RAFFAELE CRISTIAN PALANO, ADRIANA BENEDETTA PETRACHI. E’ previsto l’intervento musicale delle Cantrici di Cannole
"Ricci i tuoi capelli - Arie e canti popolari di Cannole" aggiunge un ulteriore tassello nel percorso di ricerca musicale al quale la casa editrice salentina Kurumuny, con assiduità, dedica parte del suo ricco catalogo; basti pensare ad uscite recenti come "Corimondo", "Canti e suoni della tradizione di Carpino", "Uccio Aloisi il Canto della Terra", "Uccio Bandello la Voce della Tradizione", dove la formula del booklet+cd reinventa la trasmissione della tradizione. "Ricci i tuoi capelli" dà voce a un canto tutto al femminile. La maggior parte del repertorio presente in questo lavoro è rappresentato dai canti diffusi in tutta la Penisola e questo elemento conferma, ancora una volta, come la poesia popolare e la sua musica, che toccano corde del sentire comune, sono conosciute ovunque, appartengono a tutti e suscitano uguali sentimenti anche se il "modo" di esecuzione assume caratteristiche diverse e le fanno appartenere al luogo e al tempo in cui vengono eseguiti. Al centro dell'indagine che ha dato vita a questa pubblicazione è la voce che è corporeità, spessore, timbro, calore comunicativo, e che si fa mezzo per riannodare i fili della memoria, per narrare, testimoniare. I canti a sole voci di questa raccolta possiedono una marcata valenza emozionale: sono storie più o meno conosciute, che raccontano dell'amore, della fatica del lavoro, delle relazioni sociali, della quotidianità, dell'emigrazione, della lontananza. Il cantare di queste donne è giocoso e nudo, senza orpelli e senza palchi e riflettori, un cantare distante dai codici spettacolari che è il segno di quanto l'analisi della pluralità sonora salentina non possa darsi del tutto completata e riveli ancora tesori, al di là del mare, sole, mieru (vino) e pizzica, giustamente celebrati, ma più spesso spacciati e consumati con superficialità. Il volume è corredato da due Cd che contengono un'antologia di brani scelti, per un totale di 42 tracce. Il Cd "Ricci i tuoi capelli, arie e canti popolari di Cannole" è promosso con il sostegno di PUGLIA SOUNDS - PO FESR PUGLIA 2007/2013 ASSE IV" ed è patrocinato dalla Provincia di Lecce, dall'Istituto Diego Carpitella e dal Comune di Cannole.

Cell.. 3299886391

lunedì 23 luglio 2012

Il mio Tango al Joli Park Hotel nella splendida Gallipoli






















Dal 25 luglio 2012 al 10 agosto 2012 esporrò le mie opere sul Tango al Joli Park Hotel di Gallipoli. Ringrazione per la collaborazione il dott. Pierluigi Caputo del gruppo Caroli Hitel e la scrittrice Vittoria Coppola che mi ha sostenuta in questa iniziativa. Vi aspetto tutti!

domenica 22 luglio 2012

Innamorarsi a New York di Melissa Hill (Newton Compton)


«Se ti amerò, sarà per sempre.» Una vita piena di impegni, una continua corsa contro il tempo, un lavoro da avvocato che non le concede tregua: questa è la vita di Abby. E se un giorno, improvvisamente, fosse costretta a fermarsi? Per un banale incidente, mentre sta correndo, batte la testa e quando si risveglia è in ospedale. Ma quanto tempo è passato? Abby non lo sa, non può saperlo, perché il suo cervello non riesce più a fissare i ricordi. Il disturbo potrebbe durare poco, o forse invece Abby è destinata a  dimenticare tutto quello che vive. Questa prospettiva la terrorizza, eppure non vuole arrendersi. E se fosse l’occasione per rivoluzionare la sua vita? Per ricominciare a prendersi cura di ciò che ha sempre trascurato? E così comincia a stilare una lista di desideri: si riavvicina ai suoi familiari, riscopre affetti che fino a quel momento aveva ignorato, vince la sua paura di viaggiare e decide di andare a New York, dove la sorella ha appena avuto una bambina. Sarà proprio in questa splendida città che Abby trascorrerà inaspettati momenti di felicità e l’amore busserà di nuovo alla sua porta… Adesso Abby ha trovato qualcosa di prezioso, per cui vale la pena lottare con tutte le forze. Perché della sua vita non è più disposta a perdere nessun ricordo, nemmeno il più insignificante.

sabato 21 luglio 2012

Vittoria Coppola con il suo GLI OCCHI DI MIA FIGLIA (Lupo Editore/EdizioniAnordest) e Nicoletta Bortolotti con il suo E QUALCOSA RIMANE (Sperling&Kupfer) in un unico incontro


 Lupo Editore incontra Sperling&Kupfer. Imperdibile incontro organizzato dal Salotto Letterario di Porto Cesareo. Importante occasione per partecipare ad una doppia presentazione. In una sola occasione due autrici protagoniste delle cronache nazionali della cultura di questi ultimi mesi: Vittoria Coppola con il suo GLI OCCHI DI MIA FIGLIA (Lupo Editore)  e Nicoletta Bortolotti con il suo E QUALCOSA RIMANE (Sperling&Kupfer). L’appuntamento è previsto per domenica 22 Luglio alle ore 19:00 presso il LIDO BASSA MAREA in VIA 2 a PORTO CESAREO (LE). Modera l’incontro e coordina le autrici Stefano Donno

Gli occhi di mia figlia di Vittoria Coppola (Lupo editore) - “L’amore è unico: a volte nasce dal niente, cresce con niente, si spezza per niente”, è questa la frase che compare sulla quarta di copertina del mio romanzo, “Gli occhi di mia figlia”, uscito nell’autunno del 2011 con Lupo Editore e ripubblicato, nel gennaio 2012 da Edizioni A Nord Est e Lupo Editore. “Gli occhi di mia figlia”, nel Natale 2011, è  stato premiato dalla Redazione di Billy il vizio di leggere, rubrica del TG1 Focus, come “Miglior Libro sotto l’albero”. In seguito ha partecipato al concorso che lo avrebbe letto “Libro dell’Anno 2011 per il TG1″, riportando più di 162.000 preferenze, espresse direttamente sul sito della rubrica “Billy, il vizio di Leggere”. In seguito al conseguimento di questo riconoscimento il libro è stato ristampato nella sua seconda edizione e distribuito in tutta Italia.

E qualcosa rimane di Nicoletta Bortolotti (Sperling e Kupfer)- Non ho bisogno del tuo amore. Sembra dire questo Viola, con gli undici anni di silenzio che l'hanno divisa dalla sorella Margherita, compagna di un'infanzia ormai troppo lontana. Un'infanzia di ginocchia sbucciate, risate e mille giochi inventati insieme per non vedere la tristezza della mamma e le assenze del papà, nella Milano dei concerti di Vecchioni, delle canzoni di Ornella Vanoni e delle Feste dell'Unità, dove mamma e papà si baciavano, cantavano, litigavano e si baciavano ancora.
Ma oggi, dopo tutti questi anni, Viola ritorna: la sorella più piccola, quella che non aveva mai paura del buio, che baciava gli sconosciuti e si innamorava del vento, libera e generosa di sé come Bocca di Rosa, è tornata per chiedere alla sorella più grande di passare un giorno al mare, loro due sole. Per raccontarle finalmente il segreto che l'ha tenuta così a lungo lontana. E dimostrarle che un amore da lontano non è un amore da meno.
Con una scrittura cristallina, Nicoletta Bortolotti racconta una storia di famiglia agrodolce e delicatissima. La storia di un amore assoluto, e di un'infanzia che se n'è andata in punta di piedi, senza voltarsi ad aspettare. Un romanzo di un'intensità straordinaria, ma lieve e incantato come una bolla di sapone.

Info:
tel. 0832-949510





giovedì 19 luglio 2012

Lord John e i fantasmi del passato di Diana Gabaldon (Corbaccio)


Londra 1758: l'Europa è precipitata in una sanguinosa guerra destinata a durare sette anni e il governo della Corona sta manovrando per stringere inedite alleanze. L'enigmatico Lord John Grey, ufficiale dell'esercito di Sua Maestà è però distratto dallo scacchiere internazionale da un amore clandestino e da un terribile segreto di famiglia. Suo padre, il duca di Pardloe, si era suicidato tempo addietro, appena prima di venire accusato di essere un traditore giacobita. A distanza di diciassette anni l'onore della famiglia sembrava essersi ristabilito, quando l'incipiente matrimonio della madre sembra resuscitare lo scandalo. E Lord John sa bene che chiacchiere e pettegolezzi di questo genere fanno in fretta a portare alle patrie galere se non al patibolo. Dagli accampamenti militari ai campi di battaglia, John Grey affronterà pericoli mortali per cercare la verità e per conservare il segreto del suo amore.

mercoledì 18 luglio 2012

CHI E' E.M.? L'autore misterioso di "La regina del catrame"


“Settembre 2011. Alla nostra redazione di Corbaccio arriva una mail della Signora B, agente letterario, in cui si propone la lettura di tre romanzi polizieschi di un autore sconosciuto: Emilio Martini. Si tratta delle avventure di un commissario di polizia con la segreta aspirazione di diventare scrittore. Editor e redattrice, decidono di leggere il manoscritto. Sono affascinate: i sapori delle gustose cene che il commissario si concede durante le indagini, il realismo dell’ambientazione e l’atmosfera sono gli elementi che le conquistano. Incuriosite, decidono chiedere qualche informazione in più sull’autore: chi è, cosa fa nella vita. La Signora B ignora chi sia Emilio Martini, ha ricevuto l’incarico di occuparsi della ricerca di un editore e così ha proceduto. L’unica notizia è che si tratta di uno pseudonimo: il nome proprio è un omaggio a Salgari e il cognome è stato scelto perché ricorda un prodotto italiano di valore. In casa editrice si scatena la ricerca online a “Emilio Martini”: Facebook, Google e tutti i mezzi di Internet vengono utilizzati, ma senza risultati. Alcuni ‘Emilio Martini’ esistono, ma cascano dal pero quando vengono interpellati, non sanno assolutamente nulla del commissario Bertè né sono scrittori. Le supposizioni si fanno sempre più numerose: perché un autore dovrebbe celarsi? È timido? Refrattario a comparire? Può essere un autore già famoso per altre opere che non vuole ‘contaminare’ la sua carriera con un semplice poliziesco… magari un professore di filosofia, un saggista, uno storico? Può essere un abile simulatore di stile…


Il giallo nel giallo, il mistero nel mistero… Ma, dall’analisi del testo emergono alcuni indizi: non può essere giovanissimo, è di certo un assiduo, frequentatore della Liguria ma molto probabilmente è milanese, visto l’amore con cui parla di Milano, e soprattutto dimostra di conoscere a fondo l’ambiente della Questura… quindi, logicamente, un poliziotto che per ovvi motivi ha deciso di celarsi sotto falso nome. Oppure per converso la scelta di non comparire può essere dettata da un’altra impossibilità: è un malavitoso, un latitante, qualcuno che conosce l’ambiente poliziesco ma sta dall’altra parte della barricata…
E allora? Allora Corbaccio ha deciso di accettare la sfida del misterioso Emilio Martini e di pubblicare le indagini del commissario Gigi Berté, una nuova, agile serie per chi ama indagini, ambientazioni, situazioni e noir tutti italiani raccontate in tre romanzi, di cui il primo è “La regina del catrame”.

 CHI È E. M.? - Comunque non ci daremo per vinti e la figura misteriosa che si cela dietro lo pseudonimo di Emilio Martini. Pubblicheremo tutti gli indizi su http://www.facebook.com/CommissarioGigiBerte

martedì 17 luglio 2012

VITTORIA COPPOLA CON GLI OCCHI DI MIA FIGLIA A FELLINE


Metti insieme: una sera d’inizio estate, un piatto della tradizione locale accompagnato da un calice di buon vino, un gruppo di donne ed ecco prendere forma gli eventi estivi de ‘E Patrune, osteria e bottega di vino olio e tipici nel centro storico di Felline.  Nel salotto più suggestivo tra i borghi antichi del Salento, l’invito a “Degustazione d’Autore – Estate” è rivolto a chi assaggiando i talenti delle vicine aziende agricole, si giova con buon vino nel conversare con artisti emergenti salentini.
Mercoledì 18 luglio il secondo appuntamento di questa rassegna estiva, realizzata in collaborazione con Ass. Libertà è Partecipazione e Libreria Dante Alighieri di Casarano, con la presentazione “Gli occhi di mia figlia” di Vittoria Coppola(ed. Lupo Editore/aNordest), romanzo vincitore del sondaggio “il libro dell’anno” della rubrica del tg1 Billy il vizio di leggere. Interverranno insieme all’autrice il giudice Salvatore Cosentino e l’editore Cosimo Lupo. Appuntamento allora a mercoledì 18 luglio ore 20.00 Felline Piazza Castello presso Osteria E Patrune.


“L’amore è unico: a volte nasce dal niente, cresce con niente, si spezza per niente”, è questa la frase che compare sulla quarta di copertina del mio romanzo, “Gli occhi di mia figlia”, uscito nell’autunno del 2011 con Lupo Editore e ripubblicato, nel gennaio 2012 da Edizioni A Nord Est e Lupo Editore. “Gli occhi di mia figlia”, nel Natale 2011, è  stato premiato dalla Redazione di Billy il vizio di leggere, rubrica del TG1 Focus, come “Miglior Libro sotto l’albero”. In seguito ha partecipato al concorso che lo avrebbe letto “Libro dell’Anno 2011 per il TG1″, riportando più di 162.000 preferenze, espresse direttamente sul sito della rubrica “Billy, il vizio di Leggere”. In seguito al conseguimento di questo riconoscimento il libro è stato ristampato nella sua seconda edizione e distribuito in tutta Italia.


Info:
tel. 0832-949510

CONSIGLIO: “Lu mortu è mortu e nenti pote tire”


“LU CCUMPAGNAMENTU” di Gianni De Blasi, il cortometraggio per il singolo omonimo tratto da “Caminante” (Ululati, Lupo Editore), nuovo cd  di Mino De Santis

Quella che si è tenuta Domenica 8 Luglio, presso l’Oasi Francescana di San Simone (Sannicola, Lecce) è stata una vera e propria festa. La serata, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Sannicola e da Lupo Editore, in collaborazione con la Polisportiva M. Fedele di Sannicola, ha visto la presentazione ufficiale del secondo lavoro discografico di Mino De Santis, intitolato “Caminante”, che ha inaugurato ULULATI, la nuova collana di Lupo Editore tutta dedicata alla musica.

L’atmosfera era percorsa da una elettricità tranquilla, gli oltre mille presenti sono affluiti sull’Oasi Francescana e hanno occupato le sedie e le panche fino a riempirle, per poi sistemarsi dovunque fosse possibile vedere il palco dove di lì a poco si sarebbe esibito Mino De Santis. Bastano pochi accordi e i versi delle prime canzoni per accorgersi di trovarsi davanti a un artista maturo, capace di raccontare e descrivere la realtà che lo circonda con sguardo ironico e allo stesso tempo impietoso, capace di cogliere anche le più piccole sfumature dei ‘caratteri’ salentini, eletti a cifra del mondo di oggi - ecco - la bravura di Mino De Santis sta proprio nel prendere di mira l’uomo, con tutti i suoi difetti e, quando ce ne sono, anche i rarissimi pregi, per esaltare il singolo a condizione del molteplice.

Qualche giorno fa, Mario Capanna, che ha avuto modo di incontrare e conoscere di persona il cantautore, ha detto di lui “De Santis è una enorme risorsa culturale e musicale, come non si sentiva, con tutto il rispetto, dai tempi del grande Faber”. Allo stesso modo, Gianni De Blasi, regista del cortometraggio “Lu ccumpagnamentu”, che fa da videoclip dell’omonimo brano contenuto nel nuovo album di Mino De Santis, nel ringraziare il pubblico presente afferma di provare grande “orgoglio” per la trasposizione de ““Lu ccumpagnamentu” e per la grande ricchezza umana incontrata nell’opera di De Santis.

Il videoclip de “Lu ccumpagnamentu” oltre a riscuotere un buon successo tra il pubblico presente arriva anche a conferma di un virtuosismo di energie creative che coinvolge Lupo Editore e il territorio salentino, luogo da cui storicamente prendono origine i progetti di questa casa editrice già proiettata, dal prossimo settembre, nella distribuzione nazionale di Messaggerie. Tra le più di ottanta comparse del cortometraggio di Gianni De Blasi, prodotto da Zero Project, è già realtà la riconferma di alcune di esse come partecipanti a lungometraggi e a altre produzioni di tipo nazionale che si gireranno in Puglia e che verranno trasmesse in autunno, un segnale positivo del saper coinvolgere, ma anche condividere, di una realtà come Lupo Editore. Gianni De Blasi è un giovane regista che vanta già importanti collaborazioni, anche lui una promessa di questo territorio; già assistente alla regia de “Il miracolo” di Edoardo Winspeare (2003), ha realizzato numerosi cortometraggi e videoclip.

Ma di cosa parla “Lu ccumpagnamentu” e qual’è il segreto che Cosimo Lupo, l’editore, ha voluto svelare soltanto durante la serata di presentazione? Come recita il titolo stesso del brano, la canzone è dedicata a tutto ciò che circonda lo svolgimento di un tipico funerale salentino, dalla casa del caro estinto fino all’arrivo in cimitero. Il funerale in questione, è stato allestito in ogni particolare grazie all’Agenzia Mosè di Copertino e girato in quel di Martano, complici l’Amministrazione, con il Sindaco Massimo Coricciati,  il Vice Sindaco Stefano Gallo, il comandante della Polizia Municipale, Costantino Iorio, l’Assessore ai Servizi Cimiteriali, Vito Chiriatti e Don Cesare Palma, il Parroco di Martano. Insieme a loro c’erano la banda e le ottanta comparse e i due protagonisti, Mino De Santis e Cosimo Lupo, protagonista ‘assente’, in quanto oggetto dello stesso ‘servizio’ funebre. Difficile ricordare, anche tornando di molto a ritroso nel tempo, un caso in cui un editore si sia reso disponibile a tanto per un suo autore, una vera e proprio metafora dell’industria culturale-musicale, la stessa sbeffeggiata da Mino De Santis nel suo singolo “Tutto è cultura” e che qui viene rimessa in salute da un gesto dissacratorio, comico e tragico allo stesso tempo, che si conclude con tanto di danza liberatoria davanti alla lapide dell’editore. Il video de "Lu ccumpagnamentu" può essere visto gratuitamente e condiviso, nei primi due giorni di visione ha superato le 1500 visualizzazioni, evento che testimonia l’attenzione e l’affetto del pubblico nei confronti di Mino De Santis.

Ma come nasce l’idea de “Lu ccumpagnamentu”, e, più in generale, della nuova collana “Ululati” edita da Lupo Editore? L’idea è quella di creare una collana dedicata in particolare a musica nella quale il testo abbia un’importanza cruciale nella trasmissione del messaggio artistico, non semplice intrattenimento, ma denuncia e descrizione di ciò che ci circonda, con sana ironia e senza ipocrisie o facili cinismi. Ecco perché l’incontro tra Mino De Santis e Cosimo Lupo contiene in sé il germe di una storia da raccontare, una storia comune che parla di sofferenza, emarginazione, a volte di incomprensione “da” e “per” la terra del Salento, che vuole essere comunicata al di là degli stereotipi, con poesia.

Per questo motivo, la “morte” dell’editore diviene un messaggio di rinascita e allo stesso tempo di consapevolezza, un vero e proprio processo di ‘rebirthing’, nel quale l’uomo ricomincia un percorso con la fierezza per tutto ciò che è stato in precedenza, ma con la maturità dell’oggi, guardandosi alle spalle ma, soprattutto, proiettandosi verso il futuro con un gesto di catarsi. Quante volte, di fronte alle difficoltà di una terra ostile, specie nel prodursi in cultura, non avremmo voluto gettare tutto alle spalle e ‘ricominciare’? Viene subito alla mente la foto del Cosimo Lupo bambino, al fianco di Adriano Pappalardo, e di quel “Ricominciamo” che per molti ha significato un vero e proprio inno generazionale. Ecco, tutto questo e tutta questa poesia passano per gli ULULATI di Lupo Editore.

Una poesia che passa per lo stesso ‘packaging’ del prodotto musicale, delicato e dolce come un confetto, colorato di rosa (i famosi ‘cacai’ della tradizione salentina) che nasconde al suo interno una mandorla amara, metafora di un territorio leggero e piacevole da vedersi esteticamente ma pesante e forte nel messaggio.

Info:
Lupo Editore
0832-949510

Nota. Il video de “Lu ccumpagnamentu” è visibile sul sito di Lupo Editore.

lunedì 16 luglio 2012

FACCIA UN BEL RESPIRO DI LAURA GRIMALDI (MONDADORI)


“Per quanto spossata, sfiatata, acciaccata da una grave patologia polmonare, la paziente molto speciale protagonista di questo libro vede il reparto ospedaliero come un palcoscenico su cui medici e malati, infermieri e parenti in visita interpretano - attori inconsapevoli - la pièce della commedia della vita. Il racconto è un inanellarsi di piccole storie all'interno della storia più grande dei vari ricoveri della protagonista. Non vengono fatti nomi, nemmeno quello dell'ospedale stesso, perché ciò che accade è in qualche modo esemplificativo di una condizione più generale... Machu Picchu, lo Sciamano, Martello Pneumatico, Miss Ceausescu, Tromba di Gerico, Nosferatu. Così vengono identificati alcuni dei personaggi che si muovono attraverso le pagine, tessendo un'appassionante trama narrativa. La protagonista riesce a liberare energie nuove in un ambiente che per sofferenze, abitudini inveterate, assenza di stimoli, tenderebbe a restare cristallizzato. E malgrado il proprio dolore, lo scoramento, il senso di lutto, parla di letteratura con un infermiere peruviano, scambia confidenze con gli altri degenti, fa entrare di nascosto la sua parrucchiera. E intanto osserva con sguardo fulminante, lo sguardo di una donna straordinaria, tutto ciò che accade in quell'universo popolato di speranze e rassegnazioni, in cui medici, infermieri e malati si sorprendono a volte nel realizzare di essere fra loro sodali invece che antagonisti.
Se quando ci si trova ad affrontare una delle situazioni più difficili dell'esistenza si corre il rischio di perdere l'oggettività, Laura Grimaldi evita questa trappola, e con profonda, mai arresa vitalità e strepitosa ironia attraversa in prima persona l'esperienza della malattia tracciando una sorta di piccolo "manuale di sopravvivenza ospedaliera" e insieme un delizioso, dissacrante viaggio in quell'altrove in cui si sperimenta anche la contiguità con la morte.

domenica 15 luglio 2012

DANIELA PISPICO CONSIGLIA: LA FESTA DEL CINEMA DEL REALE A SPECCHIA A PARTIRE DAL 25 LUGLIO 2012


Dal 25 al 28 luglio torna a Specchia (provincia di Lecce) la Festa di Cinema del reale: giunto alla sua nona edizione, l’appuntamento  propone quattro giorni all’insegna del cinema più spericolato, curioso e inventivo. Più che una rassegna, una originale “festa di sguardi” che promuove le narrazioni del reale e il documentario e fa dialogare film e musica, fotografia e scrittura, cucina e grafica, coinvolgendo il territorio e trasformando uno dei borghi più suggestivi d’Italia – e in particolare la “sala en plein air” allestita nella corte del Castello Risolo – in una vera Cittadella del Cinema del reale, abitata (oltre che dai cittadini di Specchia) da autori, produttori, studenti, turisti e appassionati.

Autori invitati: oltre all’ospite d’onore Alexander J. Seiler ci saranno Daniele Vicari, Stefano Savona, Franco Arminio, Gustav Hofer e Luca Ragazzi, Mariangela Barbanente, Benoit Felici, Valentina Pedicini, Mario Perrotta, Chiara Idrusa Scrimieri, Christian Sabatelli, Pippo Cariglia, Sophie e Annalisa Chiarello. Inoltre, a presentare i film di Riccardo Napolitano (1928-1993), la montatrice Carla Simoncelli, compagna del regista. Il Premio Cinema del reale, conferito ad autori, produttori, distributori, e operatori culturali che danno impulso alla creazione, realizzazione e diffusione del cinema del reale in Italia, sarà consegnato quest’anno dal Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola e dalla Presidente della Apulia Film Commission Antonella Gaeta.
Cinema del reale è un cinema “ambulante”, senza botteghino (tutte le proiezioni sono a ingresso libero) e senza effetti speciali. È il cinema che attraversa periferie, fabbriche, deserti, mari, isole, metropoli, fiumi, terremoti, televisioni; che “si fa fuori”, per strada e ovunque, e invita le persone ad incontrarsi, a guardare i luoghi dove viviamo, le cose che succedono, raccogliendo memorie e amnesie per attraversare luci e ombre del presente, del passato, del futuro. Un cinema che dispone di limitate risorse economiche ma è dotato di grandi capacità inventive.


Crisi, amori, follie - Sono le tre parole chiave della nona edizione della Festa di Cinema del reale. Parole che esprimono ciò che viviamo: crisi di identità, di economia, di lavoro, di abitazione, di democrazia e crisi di amori; amori di persone, luoghi, territori, immagini; follie creative e follie di violenze, speculazioni, leggi e reclusioni. Parole che, insieme a molte altre, risuonano nelle immagini (non solo cinematografiche) che animano questa ‘festa di sguardi’ e che fanno di “Cinema del reale” un corpo a corpo con le realtà possibili.

Alexander J. Seiler       - Agnès Varda, grande protagonista della scorsa edizione, passa il testimone all’ospite d’onore di quest’anno, uno dei grandi autori del documentario europeo, lo svizzero Alexander J. Seiler, Palma d’oro nel 1963 con il cortometraggio A fleur d’eau e autore legato a filo doppio al nostro Paese. Risale infatti al 1964 uno dei suoi capolavori, Siamo italiani, autentico “resoconto etnografico” sulla grande comunità di emigranti nostri connazionali, costretti a fare i conti con la discriminazione svizzera. Un film intenso e importante, che a Specchia si vedrà insieme al suo “seguito ideale”: quel Vento di Settembre che, realizzato nel 2002, indaga la cosiddetta “emigrazione di ritorno” vissuta quarant’anni dopo da chi ha deciso di lasciare la Svizzera per tornare ad Acquarica del Capo, nel Salento. Storie di anziani rientrati a casa dopo decenni di duro lavoro, che aspettano per tutto l’anno la visita dei figli rimasti in Svizzera, vivendo sulla propria pelle un nuovo, costante sradicamento. Perché lì come qui, spiega Tonuccio, «la distanza e il desiderio ti spezzano il cuore».

Quattro grandi del documentario italiano - A dialogare con Seiler, una “pioniera” del documentario europeo, l’italiana Cecilia Mangini, amica e grande promotrice della Festa, che quest’anno presenterà Ring Sardegna, un estratto da Domani vincerò e parteciperà all’incontro Raccontare il territorio. Oltre al film della Mangini, anche due brevi opere firmate da due maestri, amici e sostenitori di “Cinema del reale”, da poco scomparsi: Vittorio De Seta (il cui Isole di fuoco sarà musicato dal vivo dal compositore Gabriele Panico) e Ansano Giannarelli (con una straordinaria indagine del 1972 su ritmi e visioni in fabbrica: Analisi del lavoro). Un tributo particolare sarà dedicato a Riccardo Napolitano, eccezionale cineasta e instancabile promotore dei circoli del cinema FICE. Due i titoli scelti per questo omaggio: 1904, N. 36 racconta attraverso immagini drammatiche la vita (meglio: la “non” vita) all'interno di un ospedale psichiatrico del 1967. La legge che regola l'organizzazione degli ospedali psichiatrici è ancora la numero 36 del 1904: si basa sul concetto di pericolosità e inguaribilità del malato e sul ricovero coattivo che assomiglia più a una detenzione in carcere. Il film, oltre a mostrare le immagini dei ricoverati, ripresi senza volto (anche se i primi piani delle mani sono altrettanto indicativi nel testimoniarne la sofferenza) all'interno dell'ospedale, lancia proposte alternative già all'esame di esperti psicologi e chiede l'abrogazione della legge vigente ormai superata dalle nuove teorie della psicologia.
L’altro film è Funerali verdi (1971), documentario di denuncia contro gli sprechi legati al mercato ortofrutticolo le cui spietate logiche di profitto impongono la distruzione di enormi quantità di prodotto per mantenere alti i prezzi.


Visioni doc  - Accanto a questi grandi, una selezione del meglio della produzione italiana dell’ultima stagione: dal viaggio in Italia, alla ricerca dei buoni motivi per amarla o lasciarla, compiuto da Gustav Hofer e Luca Ragazzi in Italy: Love It or Leave It, al viaggio a Teora, un piccolo paese dell’Irpinia colpito dal terremoto dell’80, intrapreso da Franco Arminio; dal campo di calcio abbandonato de L’altra città, che a Lecce ospita un torneo antirazzista che diventa un vero laboratorio sociale (come raccontano Cristian Sabatelli e Pippo Cariglia) a My Marlboro City di Valentina Pedicini, che attraverso 4 storie e altrettante generazioni ci fa scoprire cosa è rimasto della Brindisi che fu capitale del contrabbando di sigarette. E ancora: Unfinished Italy di Benoit Felici, che con amara ironia punta gli occhi sull’incompiuto, lo stile architettonico più praticato nel Belpaese dal dopoguerra ad oggi; Ferrhotel di Mariangela Barbanente, microcosmo somalo in un piccolo albergo dismesso a due passi dalla stazione di Bari; Ritals – Domani me ne vado di Sophie e Annalise Chiarello, curiosamente vicino al cinema di Seiler nel raccontare l’emigrazione di Maria e Vincenzo negli anni ’50 dal Basso Salento in Francia (e ritorno, all’insegna di un nuovo spaesamento).

Filmare eventi collettivi,  raccontare il territorio e storie di migranti -  Due incontri e un seminario vengono proposti in quest’edizione: CRISI / AMORI / FOLLIE: FILMARE STORIE DI MIGRANTI, con Alexander J. Seiler, Mariangela Barbanente, Christian Sabatelli, Pippo Cariglia, Sophie e Annalisa Chiarello, Daniele Vicari;    RACCONTARE IL TERRITORIO con Franco Arminio, Giuseppe Cristaldi, Benoit Felici, Cecilia Mangini, Alessia Rollo, Maira Marzioni, Valentina Pedicini, Mauro Marino, Stefano Cristante, Luigi Russo; Il seminario FILMARE EVENTI COLLETTIVI, che fa il punto su cosa vuol dire essere testimoni di momenti di partecipazione che – in piccolo o in grande, in positivo o in negativo – sono destinati a entrare nella memoria collettiva: tra i partecipanti, il critico cinematografico Antonio Medici, il direttore artistico della Festa Paolo Pisanelli (che in Ju tarramutu ha filmato la rivolta delle carriole de L’Aquila); Stefano Savona, che con Tahrir Square (Premio David di Donatello 2012, in programma al festival) ha offerto all’Occidente un eccezionale documento in presa diretta sulle proteste che infiammarono Il Cairo durante la primavera (araba) dello scorso anno; e Daniele Vicari, che in Diaz (anche questo in programma) ha ricostruito – tra fiction e materiali d’archivio – i fatti del G8 di Genova.  

Italia-Grecia -  La Festa di cinema del reale vuole illuminare quest’anno il ponte linguistico e culturale che congiunge l’Italia e la Grecia: per farlo ha scelto Encardia, il film di Angelos Kovotsos che – attraverso l’omonimo gruppo musicale, che si ispira alle forme musicali e alle canzoni della ricca tradizione del nostro sud – va alla ricerca delle tracce di questo inscindibile legame. Una su tutte, il Griko, antico idioma ellenico ancora oggi parlato in alcune zone della Calabria e della Grecia salentina. Prima della proiezione, la musica degli Encardia dal vivo.

Evento speciale “Formato ridotto” - Tra gli eventi speciali della Festa, anche Formato ridotto, il film collettivo che segna l’incontro tra Home Movies e gli scrittori Enrico Brizzi, Ermanno Cavazzoni, Emidio Clementi, Ugo Cornia e Wu Ming 2, che hanno elaborato dei testi originali trovando nelle immagini dell’Archivio Nazionale del Film di Famiglia l’occasione di sperimentare nuove tecniche narrative. Grazie ad approcci molto diversi tra loro, in un’opera unica convergono cinque episodi dagli esiti sorprendenti, singoli episodi di breve durata, di volta in volta trasfigurati in saggio, racconto, cronaca, divagazione. Forme del cinema documentario accomunate da una matrice comune: il variegato universo emiliano-romagnolo.


Sguardi e visioni - Non solo cinema, alla Festa di Cinema del reale, ma anche una meravigliosa festa di sguardi con allestimenti, performance, workshop fotografici, videoinstallazioni, a cura di Big Sur Lab, che si dipanano nelle sale e sul terrazzo del Castello Risolo, in Piazza del Popolo e tra i vicoli di Specchia.
Nella sezione “Sguardi e visioni” ci si imbatte nei ritratti Pop&Brut di Marco Biffoli, singolare artista del Centro di attività espressive La Tinaia (ex ospedale psichiatrico di Firenze) autore di coloratissime tele in cui l’inquietudine della contemporaneità emerge dai volti dei personaggi noti del mondo della politica, dell’arte e della storia. Diariovisioni è un fotoracconto ‘glocally’ in cui si susseguono le immagini della Festa ‘condivise’ in contemporanea nella piazza di Specchia e su Facebook, realizzate da Alessia Rollo che cura anche Lou fai, una collettiva di fotografia esito del workshop sul tema dell’autorappresentazione. Attra-verso, invece, è un lavoro di scrittura documentaria realizzata a quattro mani da Franco Arminio e Maira Marzioni che, andando a zonzo per i vicoli di Specchia, postano su manifesti e locandine impressioni e scritture paesologiche sulla Cittadella. Dell'accudire mette in mostra contenitori di umori stra-ordinari, piccole coppette in cartapesta che accolgono il fare creativo dei laboratori espressivi del Centro per la Cura e la Ricerca sui Disturbi del Comportamento Alimentare (DSM ASL Le).
Come in una sorta di cineclub le stanze del Castello Risolo diventano contenitori di visioni con quattro videoinstallazioni: La follia di Zavattini, immagini e parole tratte dal film di Ansano Giannarelli; Facce, opera video a cura di Paolo Pisanelli e Francesco Maggiore di Big Sur realizzata con gli studenti del liceo artistico “Vincenzo Ciardo” di Lecce; Paradossi italiani, ovvero l'Italia che resiste, cinque racconti scritti e interpretati da Mario Perrotta e sonorizzati da Chiara Idrusa Scrimieri; Terramossa una guida sentimentale all'Irpinia, video-frammenti di territorio del paesologo Franco Arminio; SS 275 immagini sui percorsi della strada che cambierà il volto di un territorio e la vita degli abitanti del Sud Salento. Attra-verso è un viaggio di parole senza meta nei contorni di Specchia, e dentro le sue pieghe, un corpo a corpo col paese a scovare frammenti di poesia, dettagli insignificanti, gesti sprecati, residui da raccogliere. Ad attraversare e ad essere attraversati da quei luoghi durante i giorni della Festa per dare forma a racconti, frammenti da restituire con ‘parole diffuse’ saranno gli scrittori Maira Marzioni e Franco Arminio.

Intrecci musicali - Anche quest’anno la musica intreccia le visioni durante le quattro serate della Festa di Cinema del reale. Dalla tradizione popolare dei greci Encardia all’elettronica di Gabriele Panico che sonorizza dal vivo Isole di fuoco del maestro Vittorio De Seta, dai suoni ancestrali provenienti dal frantoio ipogeo dove l’artista Antonio De Luca farà suonare le sue sculture sonore, alla schietta voce e chitarra del cantautore popolare salentino Mino De Santis narratore di storie del reale come Vanne alla Svizzera cantata sulle immagini di giovani e vecchi migranti. Il musicista Donatello Pisanello e lo scrittore Giuseppe Cristaldi accompagnano le immagini di SS 275 viaggio sui percorsi della strada che cambierà il volto del paesaggio e la storia degli abitanti del Sud Salento. Il documentario musicale When you’re strange di Tom Di Cillo farà riecheggiare le note dei Doors per tirare fino a tarda notte e concludere la serata sul terrazzo del Castello con uno speciale Trip Cocktail. E sempre sul terrazzo la performance voce e kalimba della musicista svizzera IOKOI e l’atteso dj set della Festa finale sulle note di Dj Popolous che si conclude la domenica mattina con la visione dell’alba.


 Extra (eventi in/Contemporanea) - L’alchimia dell’arte contemporanea invade le sale di Palazzo Risolo, prosegue nel convento dei Francescani Neri, conquista gli ambienti dei frantoi ipogei di Specchia, con installazioni e collettive capaci di coniugare il fascino arcaico dei luoghi con i linguaggi più innovativi dell’arte. Sono eventi Extra, che anticipano ed animano in/Contemporanea la Festa del Cinema del reale, abitando e condividendo lo spirito dei luoghi. È il caso di Luminaria Essay, personale rivisitazione di Flavio Favelli sul tema delle luminarie declinato nella forma di un site specific negli ambienti di palazzo Risolo e dell’ex convento dei Francescani Neri, promossa dall’associazione Spazio Cactus di Marina Senin Forni. Sempre “in/Contemporanea”, si svolge Merica e le visioni, mostra dedicata all’artista fiammingo Norman Mommens in cui si espongono, a dodici anni dalla sua scomparsa, sculture mai uscite prima d’ora dalla sua casa-museo a Spigolizzi. La mostra, a cura di Ada Martella, è allestita sempre presso le sale del maniero cinquecentesco (ingresso da via Umberto I) e comprende anche le incisioni di Andrea De Simeis.
Due dei numerosi frantoi ipogei disseminati nel sottosuolo di Specchia aprono le porte per accogliere e farsi teatro della ricerca artistica di Officina Minima, progetto sensibile ai temi della sostenibilità ambientale, economica, culturale che allestisce negli ambienti del frantoio ipogeo Scupola Petravolant, collezione di sculture e oggetti luminosi creati in seno ad un laboratorio di riuso delle materie; invece nelle viscere del frantoio Cicca l’artista viennese Ingrid Simon con i salentini Antonio De Luca e Fernando Schiavano sono gli autori di Retrats, sottotitolo “opere minute”, che abbraccia piccole sculture, collage e fotografie in bianco e nero.

CREDITS
La Festa di Cinema del reale è ideata e organizzata da  Big Sur, Associazione Cinema del reale e OfficinaVisioni, con la direzione artistica di Paolo Pisanelli È cofinanziata da  Unione Europea (Iniziativa cofinanziata con fondi P.O. FESR Puglia 2007-2013 Asse IV - Linea d'intervento 4.3), Regione Puglia (Assessorato al Mediterraneo Settore Attività Culturali) e Fondazione Apulia Film Commission,  con il contributo di  Comune di Specchia, Ambasciata Svizzera, Consolato Svizzero a Bari  con il patrocinio di Provincia di Lecce (Assessorato alla Cultura)  in collaborazione con  Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, DOC IT – Associazione Documentaristi Italiani, Festival International de Films de Femmes, Festival dei Popoli, Home Movies - Archivio nazionale del film di famiglia, Cineteca della Calabria, Cineteca Lucana, Teca del Mediterraneo, Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione – Università del Salento, Centro Servizi Volontariato Salento, Associazione Culturale In alto a sinistra, Associazione Culturale Damagegood, Pe(n)sa differente, Liceo Artistico V. Ciardo - Lecce
Media partner  - Il Paese nuovo, LeccePrima.it, ildocumentario.it, quiSalento, Olivud, servizi cinematografici e televisivi, RadioUéb.it – la radio in pillole, The BoxTV – Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione – Università del Salento
Partner  - Martinucci srl, Cantine Merìca, Società Agricola Merico Maria Rosa, Biosteria Agriostello Piccapane, Mirodìa Laboratorio di cosmesi naturale artigianale, ArtB edizioni d’arte necessaria, BigSurStore.it