martedì 28 febbraio 2012

Esce per Kurumuny Edizioni Raccontiamo di Rosaria De Pascali


 Alla fine si scrive sempre una fiaba. Non si può scrivere nient’altro che una fiaba. Perché tutta la vita è come una fiaba: si incontrano creature che sono buone o cattive, si attraversano mari e montagne e boschi scuri, si vivono giorni belli e giorni brutti. Allora si scrive una fiaba per capire la vita, per rintracciarne il senso più profondo, per delineare la fisionomia delle esistenze che abbiamo dentro, che ci sono intorno. Antonio Errico

Rosaria De Pascalis (Nicosia, 1964), vive da otto anni nel Salento e qui svolge la professione di docente della scuola secondaria di secondo grado e si dedica con passione a scrivere raccolte di fiabe e favole. Ha già pubblicato “Una settimana di racconti” (Ed. Salentina, 2009), e un articolo, “Identità nazionale e valori della Costituzione”, sulla rivista “Nuova Rassegna” (Noccioli Ed. Firenze).

domenica 26 febbraio 2012

In Our Prime: The Invention of Middle Age by Patricia Cohen (Scribner). Intervento di Mariangela Notaro


La Signora Cohen, giornalista per il New York Times, ha scritto un libro affascinante sull’idea della mezza età, ovvero “ una storia che ci raccontiamo su noi stessi, un orizzonte a cui miriamo con l’intento di strappar via la sua linea…”. Oggi, più che mai, quella storia vuole agghindare di poesia l’idea che la mezza età racchiuda in sé un enorme potere,  mentre nello stesso tempo mira a  rivestire la giovinezza con l’abito dell’ idolatria. Ella ritiene che quest’età sia una “finzione culturale”, un concetto elastico ricreato da ogni generazione. Gli accademici stanno ancora definendo l’età che va dai 55 ai 75 come una categoria a sé stante, abbellendola con etichette come “ generazione del bis”, “ terza età”, o “passaggio medio”. Considerato il modo consistente in cui la vita dei salutisti americani si sia prolungata e la rivoluzione indotta dalla procreazione, la gente oggi, può permettersi di avere più tempo per crescere e ancora di più per morire, come se la morte fosse manipolabile. Superba ed irrefrenabile presunzione umana! La signora Cohen ci rende noto che lei potrebbe ritardare il matrimonio fino ai 39 anni, scegliere di farsi madre sui 40 e pensare ancora a cosa voler fare una volta divenuta adulta, quasi in un fantastico gareggiar col tempo. Magari accettassimo che il tempo, questo grande coordinatore delle nostre esistenze, invece crea e disfa realtà in un baleno a suo unico piacimento! Ciò si presenta come un richiamo personale raro all’interno di un’opera che poggia su solide e diverse ricerche e che trova i suoi esempi universalmente riconosciuti nelle opere dei poeti romantici, Trollope e Arthur Miller, così come anche Bernice Neugarten, un pionere nello studio dello sviluppo adulto.  Prima della metà del ‘900, la Cohen proferisce “ l’età non fu un ingrediente essenziale della dignità di un individuo”. Fu l’influenza di “elementi condizionanti”- matrimonio, parentele, malattie- a plasmare la narrativa adulta. Nel 1800 le donne furono praticamente spinte a trasformarsi in madri e quindi ad accudire prole per 17 anni, mettendo al mondo una media di sette figli. Più tardi fu la volta delle suffragette, la cui vocazione per i diritti delle donne sul voto contribuì anche ad espandere le opportunità di carriera per le donne di mezza età. La Cohen descrive anche la sbalorditiva liberazione sessuale da parte di Edith Wharton. Dopo aver vissuto un matrimonio disgiunto dal sesso per più di due decenni, la Wharton riscoprì le gioie di questo piacere a 45 anni, con un “ baffuto mascalzone”. E con le suffragette, forse, l’anima ha iniziato ad avverare il suo potenziale, le sue incommensurabili, sorprendenti conquiste di infinito…
All’alba del 1900, gli americani iniziarono a prender coscienza dell’umana, lecita possibilità di “abbracciare” i 50 anni. I resoconti del censimento rivelano che puntualmente strappavano via, come foglie marce da una pianta nel suo abituale fiorire, un decennio quando venivano intervistati.  L’età media scivolò nell’essere un gioco crudele. Ci fu bisogno di una sommossa del pensiero da parte di Erik Erikson, un rifugiato tedesco, per vestire di dignità ed importanza la mezza età. Negli anni 50 Erikson  ribaltò la dottrina freudiana- la corazzata teoria secondo cui la nostra personalità si delinea all’età di 5 anni- descrivendo la vita come un ciclo di otto fasi. Egli parlò di “ stadio adulto medio” dai 45 ai 55 anni, quando la forza ci viene elargita attraverso la cura degli altri e contribuendo al miglioramento della società, che egli denominò “ generatività”. L’età meramente cronologica è chiaramente riconosciuta oggigiorno come un rivelatore menzognero della crescita adulta o dell’autenticità dell’identità per tutti coloro che hanno toccato i 50. Prendiamo in esame il comportamento di due o della maggior parte delle nostre figure culturali più prominenti. Donald Trump a 65 anni si mostra e agisce come se si adagiasse ancora sui suoi turbolenti nove anni. Bill Clinton, alla stessa età, è gioca a voler retrocedere all’adolescenza . Ma allora per quale motivo le nostre mani si ostinano ad innalzare il muro dell’ansia della mezza età? I primi incriminati, afferma la Cohen, sono i venditori di bellezza. In quanto imprenditori di cosmetici, pubblicità ed industrie di intrattenimento, hanno vestito i panni di avidi collaboratori nell’impresa lucrativa di restituire all’immagine della mezza età la sua cornice più bella, perfetta, ma non perfettibile. Ma sul finir del giorno, quando ci si rende conto di non essersi alzati in tempo per la lezione di fitness ed esser così mancati a quel “noi” di noi stessi che crediamo di generare, proprio come l’alter ego in grado di starsene sicuro al mondo, s’ode per caso una voce molesta che facendo capolino negli antri più reconditi di noi ci sussurra, “non sarai mai così magro come Jane Fonda?” La signora Cohen, utilizza Oprah Winfrey come un primo esempio di questa contraddizione dell’Io. In una forte nota editoriale in O, il Giornale di Oprah, la 57enne Signora Winfrey, con tono provocatorio annunciò che lei non avrebbe permesso alla “ cultura dell’ossessione per la giovinezza” di dirle di non preoccuparsi. Ella ammonì coloro che mentono sulla loro età per “la malattia di voler essere ciò che non si è”.Perché, in effetti, come possiamo cambiar di rotta nel navigar della vita come fossimo vascelli senza comando al timone? Quale disumana presunzione è mai questa? Dobbiamo far nostra l’idea che Oprah si stia ora confortevolmente sdraiando sulle sue notevoli risorse finanziarie e fisiche?


sabato 25 febbraio 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Le Confessioni di un Illuminato di Leo Lyon Zagami (Uno editori)


Con questo libro, il primo di una trilogia dedicata alle sue Confessioni, Leo Lyon Zagami ci introduce con dovizia di particolari nella complessa gerarchia delle Società Segrete che fanno capo al segretissimo mondo degli illuminati. Le varie scuole, la storia segreta, le pratiche e le tradizioni che si nascondono in questo mondo misterioso e sconosciuto, legato alla creazione di un Nuovo Ordine Mondiale e a un’elite che da sempre governa, dietro le quinte della storia, i destini dell’umanità. Ma Zagami non è solo un giornalista investigativo o il classico teorico della cospirazione, egli ha vissuto questa esperienza in prima persona, rimanendo coinvolto in spiacevoli esperienze quali le numerose minacce di morte, l’internamento in istituti mentali, la tortura, il successivo arresto per spionaggio, l’allontanamento dal figlio e la continua persecuzione da parte degli ex soci della famigerata Loggia Monte Carlo, iniziata dopo aver deciso di uscire da ambienti legati a pratiche di magia nera e satanismo come l’Ordo Templi Orientis. Zagami in questo saggio ci mostra per la prima volta, documenti e immagini che provano senza ombra di dubbio non solo l’esistenza del network dei cosiddetti illuminati, ma anche i legami dell’elite con entità extradimensionali, e il loro modus operandi nel settore dell’intelligence.

"In questo testo, ricchissimo di testimonianze e di nomi insospettabili, Leo Zagami produce un autentico fuoco pirotecnico di informazioni e di dati generalmente riser­vati a una ristretta élite e qui presentati al grande pubblico per la prima volta. Si tratta di eventi storici e percorsi iniziatici sconosciuti ai più ma ben noti dalla masso­neria internazionale, la quale, sotto un velo di appaiente ufficialità, conosce, traman­da ed usa tuttora pratiche magiche di vario tipo, per conservare vecchi privilegi, ac­quisirne di nuovi o in casi più rari per seguire un puro cammino di conoscenza."
(Pablo Ayo, Giornalista, scrittore, ricercatore, docente di informatica, noto per la sua rubrica sul programma televisivo Mistero)

"Un saggio straordinario che vi terrà inchiodati nella lettura dall'inizio alla fine. Una delle opere più dettagliate e documentate sulla Massoneria, Illuminati, NWO, ritua­li occulti e realtà UFO. Nulla a che fare con il complottismo senza prove e senza metodo degli ultimi ventanni. Zagami apre a un nuovo approccio scientifico e at­tendibile per lo studio dei movimenti occulti, del satanismo e del fenomeno UFO interpretato in chiave parafisica. Finalmente un autore esperto di esoterismo, occul­tismo, magia e simbolismo che ha vissuto sulla propria pelle le vicende che narra. Una lettura che potrebbe cambiarvi la vita..."
(Enrica Perucchietti, giornalista e scrittrice)

"Le verità sono spesso molteplici e l'unico modo per provare a districarcisi è praticare la via delle fonti e di chi vi ha avuto accesso. Nella ricostruzione ricca e documentata offertaci dall'autore la voglia di sapere e il desiderio di capire possono farsi strada e trovare i modi per discernere, come sempre è bene e necessario fare nelle situazioni complesse." (Mauro Biglino, autore e traduttore di testi antichi)

"Leo Zagami affronta con coraggio e determinazione il diffìcile tema delle società se­grete e in particolare del sistema iniziatico occidentale, offrendo una valanga di det­tagli storici e preziose informazioni. Un'opera titanica, densa di chiarezza e realismo, indispensabile per chi vuole comprendere a fondo uno scenario da sempre occulto ai più, ma anche una guida "illuminata' per meglio affrontare un mondo che si sta ac­cingendo a radicali mutazioni nel delicato imperscrutabile rapporto tra potere terre­no e potere ultraterreno." (Varo Venturi regista del film 6 giorni sulla terra, 2011)

venerdì 24 febbraio 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Vittoria Coppola con il suo “Gli occhi di mia figlia” (edizioniAnordest/Lupo) al Liceo Statale Don Tonino Bello di Copertino


Doppio appuntamento per la scrittrice salentina Vittoria Coppola e il suo ultimo successo di rilievo nazionale “Gli Occhi di mia figlia” (edizioniAnordest/ Lupo editore),  lunedì 27 febbraio 2012 al Liceo Statale “Don Tonino Bello” di Copertino. L’autrice sarà alle ore 9,30 presso la succursale di via Pirandello, alle ore 11,00 presso la sede centrale di via E. De Nicola.   L'incontro con Vittoria Coppola sarà diretto dal Prof. Cesare Augusti (dirigente scolastico), che introdurrà i contenuti del libro e presenterà l’ospite alle classi del Liceo.  E’ previsto l’intervento  dell'editore Cosimo Lupo.  Coordina i lavori la prof.ssa Sandrina Schito.  Il liceo continuando nella ricerca di un confronto con il mondo giovanile e con gli autori che ad esso fanno riferimento, ospita dunque l'autrice Vittoria Coppola.


Quale ruolo gioca il destino nello svolgersi della nostra esistenza? E quanto di "nostro" c'è invece nell'imboccare strade sbagliate che porteranno inevitabilmente all'infelicità? In questa storia di "non detti", in cui egoismi e fragilità vanno a comporre un perfetto, perverso incastro, è rappresentato il misterioso e contraddittorio universo dei sentimenti umani: non basta essere genitori per saper comprendere i propri figli ed amarli come meritano; non
basta essere giovani e di cuore aperto per essere pronti ad affrontare la vita, né essere innamorati per non farsi complici della propria ed altrui sofferenza.
Dana, pur nei privilegi di ragazza circondata da benessere e raffinatezza, è soffocata dalla coltre iperprotettiva di una madre che ha deciso il suo futuro, ma la sua passione per André, fascinoso pittore di donne senza sguardo, si rivela una fuga più grande della sua acerba giovinezza, incapace di reggere all'infrangersi di un sogno. Armando, l'uomo che le offre un amore devoto e remissivo, nasconde un segreto destinato ad esplodere in modo bruciante.
Eppure esistono legami che sopravvivono al tempo e sono pronti a riservare luminose sorprese, nei giochi del caso e nel risveglio di coscienze troppo a lungo sopite.
Una storia di solitudini e di scelte, nella quale regge sovrana la solidità dell'amicizia, l'unica che non tradisce.

Ha 26 anni, vive a Taviano (Le). Laureata in Lingue e Letterature Straniere, Comunicazione Linguistica Interculturale  (Università del Salento, luglio 2010). Attualmente lavora come receptionist presso un albergo di Gallipoli (Le). La passione assoluta che muove le sue giornate è la scrittura. Di questo dice: “Lo scopo che mi prefiggo nel momento in cui inizio a riempire pagine di parole e sentimenti, è quello di emozionare, regalando a chi mi privilegia “leggendomi,” attimi personalissimi di evasione dalla realtà, ma anche, perché no, arricchimento della stessa. Confido sempre nella bellezza dei sentimenti e perciò, quando qualcuno reputa banale il parlare d’amore, io sorrido, e vado avanti per la mia strada”.

mercoledì 22 febbraio 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: In libreria Il mio precipizio di Matteo Gubellini (La Gru)


I racconti di Matteo Gubellini sono sogni lucidi. Incontrare le sue parole è come viaggiare nei suoi quadri e osservarli dall'interno, muovendosi tra pennellate ipnotiche e ombre silenziose. Non si ha la sensazione di leggere una storia pensata, bensì di addentrarsi in un mondo le cui luci e le cui ombre sono generate dai colori di un artista che vuole aprirci le porte del suo sentire e ci presenta un mondo che può essere osservato solo con occhi nuovi, con occhi che sanno vedere oltre l'apparenza, oltre la banalità delle proprie certezze. I pensieri scritti prendono forma in una dimensione che unisce i ricordi al fantastico, al magico, al surreale e così ogni racconto ci attrarrà, quasi sussurrando, verso quella parte di noi che ancora non conosciamo o che abbiamo dimenticato.


Matteo Gubellini nasce a Bergamo nel 1972. Autore e illustratore ha pubblicato albi illustrati con diversi editori, tra cui ArteBambini, Bohem Press Italia, Oqo, Principi & Principi, Logos, Uovonero, Flies France, Anna Chanel, San Paolo, Morfem, Eli. Ama scrivere, e scrivere canzoni. All'attivo ha diversi cd. Tiene corsi d'illustrazione e letture animate in giro qua e là.


Ecco un estratto - Un monologo

Sei sempre un pochino affaticata, e calda in volto, quando entri nel bar e mi siedi di fronte, allora annovero il giorno fra quelli più importanti. Poi cominci a raccontarmi dei sogni che fai, e reclini il capo mentre parli, e inchiodi lo sguardo lontanamente, a stanare le linee, i colori che premurosa riporti in superficie. C’è un arco profondo che taglia le tue palpebre, e le ciglia sono tende, ed ecco dietro grandi iridi come biscotti alla nocciola nevicati di fondente, che profumano di vite immaginarie abilmente intrecciate a un passato che non c’è. Io vorrei conoscere il modo di guardarti vellicando la tua vanità, regalandoti un piacere morbido e frizzante, vorrei parlarti con un suono gentile e liquoroso, che t’invischi irrimediabilmente. In verità io stesso non so ascoltare. Ti guardo, ti guardo soltanto, mentre languidamente sdrucciolo nella girandola variopinta che frulla intorno al tuo fantasma, e tu resti sola nel bar, e discorri, e graziosamente gesticoli.. Anche se nascondo l’orologio sotto l’ampia manica del cappotto, so bene che fra non molto ci saluteremo, così, come fosse stato il primo incontro, quasi una cortesia dovuta, e il mio CIAO sarà uno strozzato suggello a tutte le cose non dette, e solo, mi metterò a passeggiare, un po’ curvo dalla piega che mi stai tracciando dentro, con la testa che si fa pesante, pesante, sul pianto in agguato. Altre volte non ti vedo, e capisco che sei rimasta tra la gente, mentre nel bar io non so proprio come accavallare le dita, e un’ombra scura mi si spalma in faccia, lentamente. Un’inquietudine ispida e caotica mi tira i nervi, li trascina, me li arrotola intorno, e qualsiasi avventore del locale potrà osservare un enorme gomitolo di nervi che vibrano davanti al caffè... forma sinistra e inavvicinabile. Un alone pian pianino si delinea, e si spiana tra i nervi, un poco li allenta, ché un’amarognola malinconia vi si possa insinuare, cupa, cupa, ma pacata finalmente, e monotona.. L’idea di te si fa arrogante, incorruttibile, così dimentico il tuo volto, e le immagini terrene, precise, inutilmente nitide, ti girano intorno. Senza poter compiere un balzo.

martedì 21 febbraio 2012

Consiglio: Affaritaliani.it lancia la sezione PugliaItalia, un ponte tra la Puglia e il resto del mondo

 Una nuova sezione arricchisce da oggi il palinsesto di Affaritaliani.it. Il primo quotidiano online lancia PugliaItalia, cultura e politica, economia, turismo e società della regione oggi più trendy e cool d’Italia.
La sezione, aggiornata quotidianamente in tempo reale, si avvarrà di una piccola redazione locale e presenze diffuse in tutte le province e lungo gli ottocento chilometri di coste del tacco d’Italia, grande laboratorio di nuova politica e patria dell’economia green e dello sviluppo ecosostenibile, delle energie alternative e della nuova agricoltura, dell’agroalimentare e della dieta mediterranea. Fucina di nuovi artisti e musicisti e di inedite tendenze culturali, dalla taranta alle pellicole di qualità dell’Apulia Film Commission, dalla letteratura dei Carofiglio e dei Desiati, alla musica di Emma e di Dolcenera. Ma anche terra della Sacra Corona Unita e della crescente presenza sul territorio della criminalità organizzata e della diossina dell’Ilva, fenomeni verso i quali è forte l’azione di contrasto delle autorità e delle popolazioni locali.
«Come ha mostrato alla Bit di Milano, la Puglia in questo momento, con “Live your Puglia experience”, è più che mai pronta e decisa a lanciare nel mondo il suo brand e i prodotti della sua enogastronomia, le sue coste incontaminate e le sue campagne di ulivi dalla terra rossa, risparmiate dalla globalizzazione e dalla speculazione edilizia», spiega il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino. «Il nostro giornale, con la sua audience “televisiva” di 600 mila lettori, vuol rappresentare un ponte efficace tra la Puglia e il resto del mondo, una vetrina per gli operatori turistici di Bari e della sua incantevole murgia come di Lecce e delle spiagge caraibiche del Salento, del turismo religioso del Foggiano, delle vestigia storiche dei grandi porti della Magna Grecia e della via Appia di Brindisi e Taranto.»

Alla vigilia del rendez-vous estivo, momento in cui dal Gargano al Salento la regione si prepara ad accogliere, con le sue splendide coste e la sua cultura millenaria, un mix di tradizione e innovazione, più di 3 milioni di turisti, PugliaItalia esordisce con un’esclusiva videointervista al principale protagonista del miracolo Puglia, il governatore della regione Nichi Vendola, cui seguiranno gli interventi dell’assessore alle Risorse agricole Dario Stefàno, padre del boom del Primitivo e creatore del progetto “Puglia rurale”, nuova frontiera del turismo lento delle masserie e dei muretti a secco, e le testimonianze di pugliesi d’adozione come Giorgio Forattini (che rivela le sue poesie inedite dedicate alle ragazze pugliesi) e Roberto Vecchioni. Ma anche di big emigrati anni fa ma rimasti legati al loro territorio d’origine come l’attore Michele Placido e il designer di grido Fabio Novembre.

«Al Nord eravamo già presenti con una pagina cult come MilanoItalia, al centro si sta affermando RomaItalia», conclude Perrino. «Ora con PugliaItalia chiudiamo il cerchio sbarcando al Sud e completando la nostra offerta quotidiana di informazione croccante locale e globale».



Per contatti:
Affaritaliani.it   t. 02 29403377

La Dolce Magia di Pasticciare con Lu (Youcanprint)



“Ciao, mi chiamo Lucia De Luca, ma per tutti i miei amici e amiche Lu. Da anni mi occupo di questa bellissima arte che è il Cake Design. Con questi tutorials vorrei condividere, con chi ha la mia stessa passione, tante tecniche e idee per realizzare delle torte MAGICHE! Lu”

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: nell’ambito di “Gli Albanesi, 20 anni dopo” ci sarà “Ritorno al paese delle aquile” di Aldo Renato Terrusi (Besa editrice)


Aldo Renato Terrusi a Roma presenterà il suo libro “Ritorno al paese delle aquile” (Besa editrice, Nardò, Lecce)  il 23 febbraio alle ore 16,00 presso il Museo della civiltà romana di via Agnelli nell’ambito dell’incontro “Gli Albanesi, 20 anni dopo” con la partecipazione oltre dell’autore di Franco Pittau, Rando Devole, Darien Levani, Alessandro Leogrande, Keti Biçoku, Edmond Godo.
L’appuntamento è a cura di Bota Shqiptare. La presentazione avverrà all'interno della manifestazione per i 100 anni dell'indipendenza albanese.

Un percorso alla ricerca delle proprie origini e della propria storia. Ritorno al Paese delle Aquile racconta il viaggio di Aldo e dello zio Giacomo, che tornano in Albania dopo quarantaquattro anni.
Aldo era ancora un bambino quando il regime di Enver Hoxha rinchiuse il padre nel terribile carcere di Burrel, dove morì senza poter dare l’ultimo saluto al figlio e alla moglie. Il desiderio di Aldo di riportare in Italia i resti del padre si scontra con il passato doloroso della famiglia Terrusi e di una nazione che ancora oggi porta impressi i segni laceranti della dittatura. Attraverso i ricordi di una famiglia, si ripercorrono le drammatiche vicende della pagina di storia più cupa del Paese delle Aquile.

ALDO RENATO TERRUSI è nato a Valona, in Albania, nel 1945, da genitori italiani. Dopo gli studi tecnico-scientifici, ha lavorato in enti di ricerca, collabora in qualità di consulente con alcune società e scrive su riviste specializzate. Ha la passione per l’archeologia, l’astronomia e la fotografia. Si diletta inoltre con la pittura e pratica il tiro con l’arco a livello agonistico.

lunedì 20 febbraio 2012

Volevo essere una farfalla di Michela Marzano (Mondadori). Per un giorno … libraia d’eccezione


Venerdì 24 febbraio alla Feltrinelli Point di Lecce in via Cavallotti 7/a dalle ore 16,30 alle ore 17,30 una libraia d’eccezione incontrerà i lettori fornendo i suoi consigli di lettura… Per chi vuole conoscerla direttamente, avere consigli e suggerimenti, scambiare pareri “letterari”, la può trovare in giro per la libreria Feltrinelli Point di Lecce, in un incontro eccezionale e unico nel suo genere… Di chi stiamo parlando? Di Michela Marzano, autrice per Mondadori di Volevo essere una farfalla. Inoltre sarà a disposizione per firmare le copie del suo libro.

Michela Marzano è un'affermata filosofa e scrittrice, un'autorità negli ambienti della società culturale parigina. Dalla prima infanzia a Roma alla nomina a professore ordinario all'università di Parigi, passando per una laurea e un dottorato alla Normale di Pisa, la sua vita si è svolta all'insegna del "dovere". Un diktat, però, che l'ha portata negli anni a fare sempre di più, sempre meglio, cercando di controllare tutto. Una volontà ferrea, ma una costante violenza sul proprio corpo. "Lei è anoressica" le viene detto da una psichiatra quando ha poco più di vent'anni. "Quando finirà questa maledetta battaglia?" chiede lei anni dopo al suo analista. "Quando smetterà di volere a tutti i costi fare contente le persone a cui vuole bene" le risponde. E ha ragione, solo che è troppo presto. Non è ancora pronta a intraprendere quel percorso interiore che la porterà a fare la pace con se stessa. "L'anoressia non è come un raffreddore. Non passa così, da sola. Ma non è nemmeno una battaglia che si vince. L'anoressia è un sintomo. Che porta allo scoperto quello che fa male dentro. (...) Oggi ho quarant'anni e tutto va bene. Perché sto bene. Cioè... sto male, ma male come chiunque altro. Ed è anche attraverso la mia anoressia che ho imparato a vivere. Anche se le ferite non si rimarginano mai completamente. In questo libro racconto la mia storia. Pensavo che non ne avrei mai parlato, ma col passare degli anni parlarne è diventata una necessità." Michela Marzano

A casa da Ivana


“La casa vacanze "A casa da Ivana" nasce con l'intenzione di offrire ai suoi ospiti una sistemazione accogliente e confortevole, a pochi metri di distanza dal mare e dai principali luoghi d’interesse della città, gode di una posizione molto interessante, poichè è situata a circa un chilometro dal centro, dove è possibile trovare tutti i servizi utili: negozi, botteghe di artigiani, alimentari, bar, pizzerie e ristoranti per gustare i prodotti tipici della tradizione salentina. Possibilità di raggiungere comodamente a piedi la bassa scogliera dal mare limpidissimo, o in alternativa in auto spiagge di sabbia attrezzate.   Ottimamente servita dai servizi pubblici, Santa Cesarea Terme è un buon punto di partenza per escursioni a luoghi altrettanto famosi e suggestivi della costa, è considerata meta ideale per chi vuole trascorrere un periodo immerso nella straordinaria bellezza della costa del Salento. E' anche un ottimo punto di partenza per conoscere la penisola salentina a 360° e, per raggiungere località balneari altrettanto belle come Otranto (circa 16 km.), Santa Maria di Leuca (circa 30 km.), Pescoluse (circa 30 km.), Gallipoli (circa 50 km.), Porto Cesareo (circa 70 km.) e tante altre.  La posizione, a circa 90 Km. dall'aeroporto di Brindisi, e circa 50 km. dalla stazione centrale di Lecce. ”


Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Giù la maschera! al Cafè di Veglie


Prosegue la rassegna "Bookatini...in maschera", presso il Bar Cafè di Veglie (Via Italia Nuova, 24), con l'ultima giornata dedicata interamente al Carnevale.
Il Martedì Grasso di Bar Cafè, dopo gli appuntamenti con Franco Ungaro, e Paola Scialpi, sarà ancora dedicata al tema della maschera, questa volta con un punto di vista inedito dal titolo "Giù la maschera", dedicato all'intellettuale, all'artista, allo scrittore che intendono gettare la maschera e svelare se stessi e la propria produzione. Protagonisti della serata saranno gli scrittori e poeti Gianluca Conte (con una sua performance dedicata alla figura dell'intellettuale), Elio Coriano, Francesco Pasca, Francesco Carrozzo, Stefano Donno, Luciano Pagano. Tutti i presenti sono invitati a partecipare a questo incontro mascherati, 'realmente' o 'virtualmente'. Dopo la performance verrà presentato un inedito aperitivo d'autore a cura di Antonio Caputo, maestro di fornelli, e la sera proseguirà con una festa in maschera.
Nume tutelare della serata Pantalone. Maschera veneziana della metà del '500, rappresentante il tipico mercante vecchio, avaro e lussurioso. Questa figura era già presente nelle commedie erudite rinascimentali, ma la sua vera origine risale al personaggio del Magnifico che recitava nelle piazze accanto al servo Zanni, performando scene di grande comicità, che conquistarono i primi palcoscenici della Commedia all'improvviso o dell'arte.

domenica 19 febbraio 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: FIGURINE (monologhi in versi). Poesie di Liliana Ugolini, LaRecherche.it


“Ti pieghi, batti gli occhi, hai pelle / di velluto e bocca aperta vibrata alle parole / seduto e in piedi stai, / volgi braccia / e mani che protendi come vero.”

Liliana Ugolini è nata a Firenze nel 1934, dove abita. Ha pubblicato diciassete libri di poesia in proprio e in collaborazioni: Il Punto, La baldanza scolorata, Flores, Bestiario, Fiapoebesie/vagazioni, Il corpo-Gli elementi, Celluloide, Una storia semplice, L’ultima madre e gli aquiloni, Marionette e miti, Pellegrinaggio con eco, Imperdonate, Spettacolo e Palcoscenico, A. Nera dalle Voyelles di Rimbaud, Mito e Contagio, Gioco d’ombre sul sipario, La pasta con l’anima.(ediz. Gazebo, Masso delle Fate, Polistampa, Stelle Cadenti, Campanotto, Esuvia, Morgana, Gierre Grafica. Quaderni di Pianeta Poesia.); tre in prosa La Pissera e Delle Marionette, dei Burattini e del Burattinaio (Rilettura fantastica del Teatrino)- Des Marionnettes-( Ripostes, Genesi, The Book Edition) e uno di teatro “Tuttoteatro” (Joker curato da Sandro Montalto). Da questi sono stati prodotti nove spettacoli andati ripetutamente in scena. Cura da 16 anni per “Pianeta Poesia” con Franco Manescalchi per il Comune di Firenze, la poesia performativa e la scrittura in scena. Per la poesia contemporanea ha curato con Franco Manescalchi l’antologia “Carteggio” ediz. Polistampa, Pianeta Poesia Documenti per il Comune di Firenze e Pianeta Poesia Documenti 2 Edizioni Polistampa. Collabora con l’Associazione Multimedia 91 all’Archivio Voce dei Poeti e fa parte del gruppo performativo “Cerimonie Crudeli”. Sul lavoro di scrittura e di teatro Sandro Gros-Pietro ha scritto un saggio antologico: “Liliana Ugolini Poesia teatro e raffigurazione del mondo”. Ediz Genesi. Partecipazioni a performances e mail art.


sabato 18 febbraio 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Le ombre del demone di Eve Silver (Leggereditore)


L’antropologa forense Vivien Cairn teme di aver perso la testa per sempre. La sua libido è fuori controllo e il desiderio la rende cieca, tanto da provocarle una sorta di amnesia temporanea. Sarà l’intervento di un estraneo terribilmente sexy a farle realizzare che in gioco c’è molto di più della sua sanità mentale. E mentre un killer spietato miete una vittima dopo l’altra, e Dain Hawkins si fa strada tra piste indecifrabili e coincidenze troppo evidenti per essere ignorate, i due capiranno che forse i crimini che imperversano sono collegati agli strani comportamenti della donna. Ma questo non scoraggia Dain, che vorrebbe spingersi oltre con Vivien, e così lei dovrà confrontarsi con il peggiore dei suoi incubi, ma anche con una passione sconosciuta e senza limiti che riscriverà per sempre il suo destino. Cos’è più insidioso, l’oscurità di un demone o il terrore di perdersi fra le braccia dell’amore privo di freni?

Breve estratto: “Si sentiva soverchiata, esausta, nonostante la notte di sonno, e spaventata. Tutto quello che aveva nella sua vita era andato, le sue convinzioni sul mondo, la sensazione di sicurezza e di successo, la sua casa, forse persino la sua sanità mentale. In qualche modo, fra la sua casa rasa al suolo dalle fiamme e la sconvolgente notizia che una parte del mondo era popolata di demoni e stregoni, le era stata somministrata una doppia dose della cosa che le sfuggiva da mesi. Il suo problemino non era scomparso, anzi, peggiorava. La terribile verità era che, due notti prima, si era estraniata per dodici ore e le era successo di nuovo il giorno precedente, mentre Dain era fuori. Le ore antecedenti la mezzanotte erano per lei il buio completo. Quando si era ripresa si era ritrovata nel foyer dell’attico di Dain, con il portone spalancato e un graffio lungo e profondo sul braccio. Aveva i piedi nudi e gelati come se avesse camminato sulla neve senza scarpe.

Eve Silver ha letto il suo primo romanzo rosa quando era appena adolescente. Da allora è rimasta affascinata dalle storie d’amore piene di passione, forza, perseveranza e onore, storie che l’hanno accompagnata durante tutto il suo percorso. Ora insegna microbiologia e anatomia umana in un istituto superiore. Quando esce da scuola torna ai romanzi rosa, e alla vita familiare, coronata anch’essa da un lieto fine, come tutte le più belle storie romantiche. Nel 2011 Leggereditore ha pubblicato con grande successo Il bacio del demone, primo romanzo della serie Demon.

venerdì 17 febbraio 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Gli ultimi saranno i primi. La mia vita accanto ai dimenticati della Terra di Dominique Lapierre (Rizzoli)


Parigi 1944. Dominique Lapierre ha tredici anni e ogni notte, insieme agli eroi dei suoi libri, scappa dalla città occupata dai nazisti per andare alla scoperta del mondo: Costantinopoli, Gerusalemme, Damasco, i deserti della Siria e dell'Iraq, gli altipiani dell'Afghanistan... Da sotto le coperte prega il dio della guerra perché nessuna allerta lo costringa a interrompere i suoi sogni. Che si avvereranno tutti, ma ancora non lo sa. L'anno dopo scopre gli spazi sconfinati dell'America, dove tornerà per frequentare l'università, e sarà solo l'inizio. Si sposa e si imbarca per una luna di miele intorno al mondo; parte per la Corea insieme alle Nazioni Unite. Da inviato di "Paris Match" viaggia sui fronti più caldi dell'attualità: attraversa la Russia in piena Guerra Fredda, a Napoli si presenta a Lucky Luciano, in un kibbutz nel deserto del Negev, Ben Gurion gli racconta le settimane cruciali della nascita di Israele. Poi l'incontro con l'India, e niente sarà più lo stesso: "Tutto quello che non viene donato va perduto" gli insegna Madre Teresa. Comincia per Dominique una seconda vita immerso nella realtà incredibile della "Città della gioia": ogni sua giornata, ogni sua parola, tutta l'esperienza e la capacità di scrittore e di comunicatore che ha accumulato nei suoi anni di successi vengono poste al servizio degli ultimi della terra. In questo libro abbraccia l'intera avventura della sua vita, e riflette sui paradossi del mondo contemporaneo con l'umiltà di chi pensa di non avere nulla da insegnare.

giovedì 16 febbraio 2012

Tango n.15


Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: La criatura di Tiziana Prontera (Youcanprint)


Così cominciò la storia di Fabiola. Non una persona qualunque ma una che ha vissuto senza alcune abilità mentali che tutti gli altri, in casa Bellisanti e fuori, possedevano. Non aveva le stesse capacità ricettive e i loro adeguamenti psicologici alla realtà esterna. Non concepiva i loro stessi pensieri, non aveva tutte quelle emozioni e, soprattutto, tutte quelle parole. La sua mente non generava il loro concetto di diversità, eppure lei era diversa. Una deficienza che presumibilmente avrebbe alterato in qualche modo il quadro regolare della famiglia, ma lei questo non poteva saperlo. Una persona straordinaria che ha visto il mondo con occhi piccolissimi, scorgendo appena gli aspetti essenziali e ignorando che un mondo grande e complesso le stava addosso e la toccava ogni giorno, in ogni momento. Una persona che non verrà mai dimenticata.

Tiziana Prontera è nata a Sava (Taranto) nel 1963. Appassionata narratrice ha partecipato con successo a concorsi letterari e ha collaborato al giornale Voce del Popolo di Taranto. Il suo primo romanzo è Il drago e il mare, pubblicato nel 2008 (Horizon Editrice).

mercoledì 15 febbraio 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: ACQUA DI Giosué Patrizio Lippolis (CSA EDITRICE)


Il  romanzo, il racconto e le poesie; l’acqua, la vita e l’amore. Nel romanzo una giovane giornalista americana si imbatte in un avvincente intrigo internazionale finalizzato al controllo della popolazione mondiale attraverso il business dell’acqua. Nel racconto un uomo d’affari si ritrova in auto a fare i conti con i dubbi sull’esistenza e sull’essere, sul senso della vita e sul fatto che tutto potrebbe finire in un istante. Le poesie tracciano un percorso e regalano un’emozione continua, trasmessa da parole in armonia che fanno riflettere sui valori fondamentali che tutti noi abbiamo insiti nei  nostri cuori.

martedì 14 febbraio 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Basta poco di Antonio Galdo (Einaudi)


Basta poco per cambiare il mondo, passo dopo passo. E basta poco a chi vuole vivere bene, felice e senza sprechi. Dopo Non sprecare, Antonio Galdo ritorna sul necessario (e possibile) cambiamento del nostro modello di consumo e di sviluppo, raccontando le grandi idee che potrebbero salvare il pianeta, ma anche i comportamenti quotidiani che migliorano il mondo intorno a noi. Se la crisi globale rischia di rendere tutti più poveri, forse vale la pena di riscoprire la sobrietà; se l'inquinamento e lo sfruttamento delle risorse naturali sta minacciando il nostro futuro, forse bisogna capire che si può vivere meglio con meno; se le nostre giornate sono assediate dal lavoro, dal traffico, dallo stress, forse si può tornare a un rapporto più equilibrato con il tempo e lo spazio che ci circonda. Come possiamo liberarci dalla dipendenza del petrolio? Come possiamo utilizzare meglio gli strumenti tecnologici che abbiamo, senza farcene dominare? Come tornare al piacere della normalità, senza finire nell'ossessione della decrescita? Un libro di storie da tutto il mondo, alla frontiera dell'innovazione, ma anche della dimensione individuale delle nostre scelte quotidiane.

Greenwitch Village Ice Tea di Costanza De Cillia (Youcanprint, Tricase)


“La poesia è morta, ed io ne sto ancora scrivendo.”. Qui il cuore non c’entra nulla, anzi … se non ci fosse sarebbe una sofferenza in meno! “Greenwitch Village Ice Tea” il nuovo lavoro poetico di Costanza De Cillia, non ha mezzi termini: o si odia o si ama, senza se e senza ma! Lei, poetessa e sacerdotessa che ama giocare con le invenzioni dell’ignoto, prende per mano il Caos e lo trasforma in Caso, trasforma i sentimenti vili in oro purissimo, gioca con l’Amore e la Morte, sorride agli angeli, diventa complice dei reietti … perché questa poetessa che sa quanto fango ricopre i fiori più belli, vuole essere poetessa, vuole lavorare la parola e le immagini che essa evoca per fare il passo più lungo della gamba e addirittura diventare veggente. Questa poetessa sa e lo dice con quanto fiato ha in gola, che la strada è lunga e impervia, e che le sofferenze sono enormi, a volte insostenibili, ma … sa, in cuor suo che bisogna essere forti, che bisogna essere consapevoli di essere nati poeti , e vati, e che talvolta per spiccare il volo occorre rinnegare anche se stessi e l’altra metà del cielo!

lunedì 13 febbraio 2012

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Ambiente Terra di Laura Masini (Linx edizioni)


Il volume per il primo biennio approfondisce lo studio dei moti della Terra e l’esame delle strutture caratteristiche della superficie terrestre modellate dagli agenti esogeni. Caratterizzano la proposta editoriale i testi e le lezioni contrassegnati dalla dicitura FOCUS ambiente, dedicati alla “risorsa Terra” e alle questioni ambientali. Il corso si articola in unità organizzate in lezioni; testi e lezioni dedicati alle tematiche ambientali (FOCUS ambiente) sono acilmente identificabili.
Un’ampia scelta di figure corredata da domande volte a stimolare la lettura e l’interpretazione dell’immagine (Osserva e rispondi). Completa ogni lezione la Guida allo studio che comprende le parole chiave, in italiano e in inglese, e test di verifica a risposta chiusa.
Ogni unità è arricchita da approfondimenti (Per saperne di più) e da ampie iflessioni sulle interazioni tra le componenti viventi e non viventi del sistema Terra (BioGeo).
Le unità si chiudono con un’articolata proposta di strumenti didattici (Area competenze): una proposta per il laboratorio, quesiti sui contenuti dell’unità e una pagina in lingua inglese (Content Review).
La guida fornisce all’insegnante materiali per la programmazione strutturata per competenze, tutte le risposte alle domande e alle attività proposte nel manuale dello studente, strumenti didattici per il recupero e per l’eccellenza.

sabato 11 febbraio 2012

Tango n.14


GRAZIELLA GARDINI (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Lo sa il vento di Carlo Porcedda e Maddalena Brunetti (Edizioni Verdenero)


Lungo alcuni tratti di costa della Sardegna la vita e la morte, la bellezza e l’incubo, le guerre simulate e le morti vere sono divise da un confine sempre più sottile. Un confine lungo il quale corre il fronte interno più grande d’Europa, che dal dopoguerra ad oggi ha snaturato territori di una bellezza spesso struggente trasformandoli in teatri di esercitazioni e sperimentazioni di morte. Chi vive lungo quel confine parla di Sindrome di Quirra, un male invisibile e oscuro, fatto di decine di morti apparentemente inspiegabili, che ha portato nel cuore del Mediterraneo l’incubo della contaminazione da polveri di guerra. Un incubo tanto impalpabile quanto micidiale, che accomuna questo fronte interno ai teatri di guerra come i Balcani e l’Iraq. Ma non solo. Inquinamento elettromagnetico, fanghi tossici, rifiuti pericolosi, e tutto il repertorio di scorie che un selvaggio abuso militare e industriale porta con sé. Poligoni militari, la più grande raffineria del bacino del Mediterraneo, uno stuolo di produzioni industriali ad alto impatto sanitario e ambientale che vivacchiano intorno a desueti distretti minerari, tra i più vasti e malandati del vecchio continente. Corpi estranei che regalano morte, al presente e al futuro, in cambio di incerte e malsane buste paga. Lo sa il vento è un viaggio in alcuni angoli d’inferno che stanno dietro le quinte di un paradiso, la storia paradossale della terra che vede alcuni dei più incontaminati e suggestivi tratti di Mediterraneo convivere con bombe ambientali sul punto di esplodere. Dopo decenni di complicità, omissioni e silenzi, c’è chi contro le guerre simulate e gli abusi mascherati ha dichiarato una vera e quotidiana battaglia. Quella per avere la verità sul proprio destino.

Carlo Porcedda, giornalista, sceneggiatore e documentarista, ha pubblicato inchieste e reportage per D-la Repubblica delle Donne, Quark, El Mundo, Il Venerdì, l’Espresso. Tra i suoi lavori, il cortometraggio La cura, i documentari L’isola dei centenari e la videoinchiesta Lingotti al cianuro.

Maddalena Brunetti, cronista di nera e giudiziaria, ha pubblicato articoli per diverse testate quali Corriere della Sera, Epolis, Sette. Dal 2010 vive e lavora a Cagliari dove collabora con Sardegna Quotidiano e l’Agi.

venerdì 10 febbraio 2012

GRAZIELLA GARDINI (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Architettura contadina nel Saletnto di Rossella Barletta (Capone editore)


Gli edifici che sono descritti in quest’opera sono dei veri e propri esempi di bioarchitettura . Si tratta di strutture che coniugano l’antica arte della costruzione alla salvaguardia dell’ambiente di cui fanno parte; dall’utilizzo di materiali naturali al impiego pressoché nullo di procedimenti di costruzione che possano interferire con la natura, e nel pieno rispetto del paesaggio. Ritengo che possiamo imparare molto dallo studio di queste testimonianze, adesso che siamo definitivamente entrati in un’epoca in cui una visione ecologica e di ‘impatto zero’ sull’ambiente deve dominare ogni scelta, politica, sociale e soprattutto economica. Queste architetture sono quanto di più bello, in Salento, ci è stato donato dagli antenati che hanno abitato in passato queste terre.

giovedì 9 febbraio 2012

GRAZIELLA GARDINI (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Guida alla conoscenza della biologia e dell'ecologia del suolo di Cristina Menta (Perdisa)


Il suolo è una risorsa di grande valore per l'ambiente; è un sistema ecologico complesso che, tra l'altro, filtra gli inquinanti immessi dall'uomo e ne limita i danni, salvaguardando le acque di falda; è il supporto essenziale per la produzione dei nostri alimenti. Nonostante ciò, anche per reali difficoltà di osservazione e di analisi, gli studi sulla sua biologia e sulla sua ecologia sono arretrati rispetto a quelli, ad esempio, su acqua e aria. Il volume, pratico e di facile lettura, prende in esame i diversi aspetti della biologia del suolo, approfondisce il ruolo che i diversi organismi assumono nel mantenimento degli equilibri chimico-fisici e biologici, e, aspetto particolarmente innovativo, mette in rilievo l'importanza degli organismi viventi come "strumenti" di indicazione della salute del suolo, senza tralasciare le valutazioni tradizionali.

mercoledì 8 febbraio 2012

Daniela Pispico consiglia: "Controsensi e controversie sulla decrescita". Serge Latouche a Lecce all'Università del Salento


 BOTTEGA del MONDO "Made in DIGNITY" - Commercio EQUO E SOLIDALE CONSUMO CRITICO coop.soc. ONLUS,  Presidi del Libro,  in collaborazione  con il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione,  organizzano un incontro con SERGE LATOUCHE (professore emerito presso l'Università di Orsay) sul tema" Controsensi e controversie sulla decrescita. Oltre il mito dello sviluppo ed il fallimento dell'economia dei consumi". L’appuntamento è previsto per giovedì 9 febbraio 2012  alle ore 10.30 presso  l’AULA SP2  dello SPERIMENTALE TABACCHI a Lecce,  in viale dell’Università 2. Interverranno Carlo Mileti, presidente Coop. Soc. Commercio Equo e Solidale, Lecce e il Prof. Stefano Cristante, Presidente Corso di Laurea Scienze della Comunicazione – Università del Salento

dal “MANIFESTO del DOPOSVILUPPO” di Serge Latouche:

“Il movimento per la decrescita s'inscrive nel più amppio movimento dell'”International Network for Cultural Alternatives to Development” (INCAD) e si riconosce pienamente nella dichiarazione del 4 maggio 1992. Il movimento mette al centro della sua analisi la critica radicale della nozione di sviluppo che, nonostante le evoluzioni formali conosciute, resta il punto di rottura decisivo in seno al movimento di critica al capitalismo e della globalizzazione. Ci sono da un lato quelli che vogliono uscire dallo sviluppo e dall'economicismo e quelli che militano per un problematico "altro" sviluppo (o una non meno problematica "altra" globalizzazione). A partire da questa critica, la corrente procede a una vera e propria "decostruzione" del pensiero economico.
Di fronte alla globalizzazione, che non è altro che il trionfo planetario del mercato, bisogna concepire e volere una società nella quale i valori economici non siano più centrali.

Parlare di doposviluppo non è soltanto lasciar correre l'immaginazione su ciò che potrebbe accadere in caso di implosione del sistema, fare della fantapolitica o esaminare un problema accademico. È parlare della situazione di coloro che attualmente al Nord come al Sud sono esclusi o sono in procinto di diventarlo, di tutti coloro, dunque, per i quali il progresso è un'ingiuria e una ingiustizia, e che sono indubbiamente i più numerosi sulla faccia della Terra. Il doposviluppo si delinea già tra noi e si annuncia nella diversità. Il doposviluppo, in effetti, è necessariamente plurale. Una decrescita accettata e ben meditata non impone alcuna limitazione nel dispendio di sentimenti e nella produzione di una vita festosa o addirittura dionisiaca.  La decrescita dovrebbe essere organizzata non soltanto per preservare l'ambiente ma anche per ripristinare il minimo di giustizia sociale senza la quale il pianeta è condannato all'esplosione.
Sopravvivenza sociale e sopravvivenza biologica sembrano dunque strettamente legate. I limiti del patrimonio naturale non pongono soltanto un problema di equità intergenerazionale nel condividere le disponibilità, ma anche un problema di giusta ripartizione tra gli esseri attualmente viventi dell'umanità.